Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:58
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

La rabbia dei coltivatori del tè

Immagine di copertina

I lavoratori di una piantagione hanno linciato il proprietario che non li pagava da mesi

Il proprietario della Sonali Tea Plantation, il 45enne Rajesh Jhunjhunwala, è stato ucciso lo scorso sabato nello stato indiano del Bengala Occidentale, linciato dai suoi dipendenti.

Jhunjhunwala aveva incontrato i lavoratori delle sue piantagioni di tè per trovare un accordo con loro, dopo che questi stavano portando avanti uno sciopero da due settimane, dovuto al fatto che non venivano pagati da diversi mesi. Quando ha riferito loro che non gli avrebbe pagato gli arretrati, questi hanno reagito linciandolo.

I braccianti delle piantagioni di tè nel distretto di Darjeeling, nel Bengala Occidentale, ricevono in media una paga di 90 rupie al giorno, pari a circa 1 euro e 20 centesimi.

La crisi del settore del tè che da anni affligge la regione, oltre allo scarso rispetto dei diritti dei lavoratori, hanno portato diversi proprietari di piantagioni, tra cui quello della Sonali Tea Plantation, a non pagare i propri dipendenti.

Per questa ragione, come riportato dalla BBC, negli ultimi giorni si sono verificati numerosi casi di aggressioni contro proprietari di piantagioni, di cui il più clamoroso è stato quello contro il capo della Sonali Tea Plantation.

Il linciaggio avvenuto ricorda un episodio del 2012, nella regione di Assam, sempre nell’India orientale, in cui il proprietario di una piantagione di tè e la moglie furono bruciati vivi dai loro dipendenti a causa del mancato pagamento.

Lo scorso luglio una Ong ha rivelato che nella regione di Dooars ben 100 persone che lavorano nelle piantagioni di té sono morte a causa della malnutrizione solo nel 2014. Nel frattempo, i sindacati hanno chiesto un aumento della paga minima per i lavoratori che coltivano il tè, visto che il loro salario è di molto inferiore a quello dei braccianti della campagna.

L’India è il secondo produttore mondiale di tè, dopo la Cina.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Esteri / Oms: “Oltre 1.000 persone sono morte a Gaza in attesa di un’evacuazione medica dal luglio 2024”
Esteri / L’indiscrezione: “Grecia, Israele e Cipro valutano una forza militare congiunta nel Mediterraneo”
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Piogge torrenziali, raid aerei e aiuti in ritardo: la tregua con Israele regge ma a Gaza si continua a morire
Esteri / Il discorso di Trump agli Usa: “Ho ereditato un disastro ma ora l’America è tornata”
Esteri / Iran, condannato a morte per “corruzione sulla Terra”: ora il pugile Mohammad Javad Vafaei Sani rischia l’esecuzione
Esteri / Putin minaccia: “La Russia raggiungerà tutti gli obiettivi in Ucraina. Con la diplomazia o con la forza”