Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 05:33
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Israele, Gantz lascia il governo: “Netanyahu ci impedisce di avanzare verso la vera vittoria, convochi elezioni”. La replica del premier: “Non è il momento di abbandonare il fronte”

Immagine di copertina

Israele, Gantz lascia il governo: “Netanyahu convochi elezioni”

Come preannunciato, il ministro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz ha deciso di lasciare il governo israeliano.

L’esponente centrista, che inizialmente doveva tenere una conferenza stampa nella serata di sabato 8 giugno, poi annullata in seguito alla notizia della liberazione di 4 ostaggi israeliani nelle mani di Hamas, ha dichiarato che “lasciare il governo è una decisione dolorosa” sottolineando di essere stato spinto da “considerazioni politiche”.

Nonostante l’abbandono di Gantz, il premier Netanyahu controlla ancora una coalizione di maggioranza in Parlamento, ma d’ora in avanti sarà ancora più dipendente dagli alleati di estrema destra.

“Netanyahu ci impedisce di avanzare verso la vera vittoria – ha affermato Gantz – Le decisioni strategiche vengono affrontate con procrastinazione ed esitazione a causa di considerazioni politiche”.

E ancora: “Dopo il 7 ottobre, come hanno fatto centinaia di migliaia di israeliani patriottici, ci siamo messi a disposizione. Lo abbiamo fatto anche se sapevamo che si trattava di un cattivo governo. L’abbiamo fatto proprio perché sapevamo che era un cattivo governo”.

“Abbiamo formato un governo di emergenza per una partnership segnata dal destino, non per una partnership politica. Mesi dopo il disastro di ottobre, la situazione nel paese è cambiata”.

Nell’annunciare le sue dimissioni, poi, Gantz ha sottolineato che “Lo Stato di Israele ha bisogno e può ottenere una vera vittoria. Una vera vittoria mette il ritorno a casa dei rapiti al di sopra della sopravvivenza al potere. Una vera vittoria unisce il successo militare con un’iniziativa politica e civile”.

“Una vera vittoria porterà al collasso di Hamas e alla sua sostituzione. Una vera vittoria consiste nel riportare a casa sani e salvi gli abitanti del Nord. Una vera vittoria consiste nello stabilire un’alleanza regionale contro l’Iran guidata dagli Stati Uniti con tutto il mondo occidentale. Una vera vittoria è cambiare le priorità nazionali, ampliare la cerchia dei servizi e dei servitori, e assicurarsi che Israele sia capace di affrontare le sfide che deve affrontare”.

Secondo Gantz per Gaza “la soluzione è attuare il piano presentato dal presidente Usa Joe Biden”.

Immediata la replica del premier israeliano Netanyahu che sul suo profilo X ha dichiarato che “Israele è in una guerra esistenziale su più fronti”.

“Benny, non è il momento di abbandonare, è il momento di unire le forze” ha aggiunto il primo ministro rivolgendosi direttamente a Gantz.

Netanyahu ha promesso di andare avanti fino alla vittoria e al raggiungimento di tutti gli obiettivi “in primo luogo il rilascio degli ostaggi e l’eliminazione di Hamas. La mia porta rimarrà aperta a qualsiasi partito sionista disposto ad assumersi l’onere e ad aiutare a raggiungere la vittoria sui nemici e a garantire la sicurezza dei cittadini”.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Esteri / Oms: “Oltre 1.000 persone sono morte a Gaza in attesa di un’evacuazione medica dal luglio 2024”
Esteri / L’indiscrezione: “Grecia, Israele e Cipro valutano una forza militare congiunta nel Mediterraneo”
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Piogge torrenziali, raid aerei e aiuti in ritardo: la tregua con Israele regge ma a Gaza si continua a morire
Esteri / Il discorso di Trump agli Usa: “Ho ereditato un disastro ma ora l’America è tornata”
Esteri / Iran, condannato a morte per “corruzione sulla Terra”: ora il pugile Mohammad Javad Vafaei Sani rischia l’esecuzione
Esteri / Putin minaccia: “La Russia raggiungerà tutti gli obiettivi in Ucraina. Con la diplomazia o con la forza”