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Home » Esteri

Iraq, il ritorno dell’Isis: oltre 30 morti in un attentato a Baghdad

Immagine di copertina
Credit: Ansa/Xinhua/Khalil Dawood

Almeno 36 persone sono state uccise e oltre 60 sono rimaste ferite ieri sera a Baghdad, a seguito di un attentato suicida rivendicato dal sedicente Stato Islamico (Isis) che ha colpito un affollato mercato della capitale dell’Iraq prima delle celebrazioni per la festività islamica di Eid al-Adha, la cosiddetta Festa del Sacrificio.

L’attacco, secondo il ministero dell’Interno iracheno, è avvenuto nel mercato di Woheilat a Sadr City, nella zona est di Baghdad, un’area abitata prevalentemente dalla comunità sciita. Secondo le autorità locali, l’attentatore avrebbe utilizzato un cosiddetto IED, un ordigno esplosivo artigianale. In un messaggio pubblicato su un canale Telegram, il gruppo terroristico ha annunciato che l’attentato è stato eseguito da Abu Hamza al-Iraqi, probabilmente un nome di battaglia, un giovane che si è fatto saltare in aria tra la folla con una cintura esplosiva.

Il mercato era affollato da centinaia di persone desiderose di acquistare generi alimentari e beni di prima necessità in vista della cosiddetta Festa del Sacrificio, celebrata oggi in tutto il mondo islamico. La ricorrenza ricorda il sacrificio della pecora che Dio inviò ad Abramo affinché non sacrificasse il proprio figlio Isacco.

Il presidente iracheno Barham Salih ha definito l’attentato un “crimine efferato”. “Stanno prendendo di mira i nostri civili a Sadr City alla vigilia di Eid”, ha scritto Salih su Twitter. “Non permettono alle persone di gioire, nemmeno per un momento”. Il primo ministro Mustafa al-Kadhimi ha convocato una riunione d’emergenza con i vertici delle agenzie militari e di sicurezza. Intanto, il Comando delle operazioni di Baghdad, un organismo congiunto tra forze armate e ministero degli Interni, ha annunciato l’avvio di un’indagine sull’esplosione.

Tra le vittime, secondo fonti mediche, si contano quasi una decina di donne e altrettanti minori. La morte di diversi bambini nell’attentato è stata confermata anche dal Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). “Questo orribile attacco subito prima di Eid Al-Adha è un terribile promemoria della violenza che i bambini iracheni continuano a subire”, si legge nel comunicato.

Il peggioramento della situazione in Iraq è testimoniata proprio dal ritorno sulla scena dell’Isis, che sembrava ormai sconfitto. A gennaio, il sedicente Stato Islamico aveva rivendicato un duplice attentato suicida compiuto in un altro affollato mercato di Baghdad, dove erano rimaste uccise 32 persone. Quell’attacco era stato il più letale mai condotto in città negli ultimi tre anni.

Il riemergere del terrorismo ha rinfocolato le proteste contro le autorità irachene, soprattutto sui social. “Il terrorismo e il fallimento del governo continuano a rubarci la vita”, ha scritto un utente su Twitter. “Ogni Eid, c’è una tragedia a Baghdad. È impossibile festeggiare come il resto dell’umanità”, ha aggiunto un altro.

L’Iraq e la Coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti avevano dichiarato l’Isis sconfitto alla fine del 2017 dopo una feroce campagna durata tre anni, in cui era stato riconquistato gran parte del Paese arabo occupato dalle milizie del gruppo terroristico.

Eppure una serie di cellule dormienti del sedicente Stato Islamico hanno continuato a operare nelle aree desertiche e montane, soprattutto dell’ovest del Paese arabo, prendendo di mira gli appartenenti alle forze di sicurezza e le infrastrutture locali con attacchi che provocavano relativamente poche vittime.

La situazione è peggiorata dopo la significativa riduzione delle truppe decisa nell’ultimo anno dalla Coalizione internazionale, la cui presenza in Iraq è stata limitata a circa 2.500 soldati rispetto a oltre il doppio dei mesi precedenti. I militari stranieri, italiani compresi, vivono per lo più chiusi in varie basi sparse per il Paese e sono ora principalmente responsabili dell’addestramento, della sorveglianza con droni e dell’esecuzione di attacchi aerei, mentre le forze locali gestiscono la sicurezza nelle aree urbane.

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