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Hong Kong: rimosse altre due statue per piazza Tienanmen dopo il “Pilastro della vergogna”

Immagine di copertina
Operai portano via parte del "Pilastro della vergogna", rimosso il 23 dicembre dall'Università di Hong Kong. Credit: Alex Chan/SOPA Images via ZUMA Press Wire

Hong Kong: rimosse altre due statue per piazza Tienanmen dopo il “Pilastro della vergogna”

Due opere commemorative delle repressione di piazza Tienanmen sono state rimosse la scorsa notte a Hong Kong, un giorno dopo la rimozione di un’altra statua eretta in memoria delle proteste del 1989, nota come “Pilastro della vergogna”.

Ieri anche la “Dea della democrazia” è stata portata via dal campus della Università cinese di Hong Kong (Cuhk), dopo essere diventata un simbolo delle protesta per chiedere maggiore democrazia a Hong Kong. L’opera, una copia alta 6,4 metri della figura allegorica eretta nella stessa piazza Tienanmen di Pechino durante le proteste represse nel sangue oltre trent’anni fa, è stata eliminata in quanto “non autorizzata” dalla Cuhk. Sempre ieri notte un altro ateneo, l’università Lingnan, ha rimosso una stele dedicata a piazza Tienanmen, dopo aver “esaminato e valutato gli elementi presenti nel campus che possono comportare rischi legali e di sicurezza per la comunità universitaria”. Entrambe le opere sono state realizzate dell’artista cinese naturalizzato americano Chen Weiming, che ha parlato di “grande rammarico”. “Contatterò i miei avvocati negli Stati Uniti per vedere se è possibile intraprendere azioni legali”, ha detto a Hong Kong Free Press.

Il giorno precedente era stata la volta del “Pilastro della vergogna” rimosso dall’Università di Hong Kong a seguito di valutazioni legale e timori “per la fragilità dell’opera”. La statua, alta 8 metri, era presente nel campus delll’università più antica di Hong Kong da quasi 25 anni.

Le commemorazioni di piazza Tienanmen, severamente proibite in Cina continentale, erano consentite solo a Hong Kong, prima di essere messe al bando nel giugno del 2020, ufficialmente per ragioni sanitarie, a seguito delle proteste per la democrazia dell’anno precedente.

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