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Home » Esteri

Ucraina: Zelensky incontra una delegazione Usa in Arabia Saudita. Kiev bombarda la Russia: 1 morto a Mosca

Immagine di copertina
Credit: TARASOV / Avalon / AGF

A Gedda il presidente ucraino proporrà al segretario di Stato Marco Rubio e all’inviato di Donald Trump per il Medio Oriente Steve Witkoff una tregua parziale con la Russia. Intanto Kiev ha lanciato oltre 330 droni contro il territorio di Mosca

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky incontrerà oggi a Gedda, in Arabia Saudita, la delegazione degli Stati Uniti guidata dal segretario di Stato Marco Rubio e dall’inviato di Donald Trump per il Medio Oriente Steve Witkoff nel corso del primo vertice tra i rappresentanti di Kiev e di Washington dopo lo scontro avvenuto il 28 febbraio scorso alla Casa bianca e a poche ore da un massiccio attacco condotto dalle forze armate ucraine in Russia, che ha provocato almeno un morto a Mosca.

Il vertice Ucraina-Usa a Gedda
In Arabia Saudita Zelensky presenterà ai rappresentanti degli Stati Uniti un piano per un cessate il fuoco parziale con la Russia, che prevede una “tregua nei cieli e in mare”, nella speranza di riconquistare il sostegno di Washington dopo i recenti screzi. Il primo passo però sembra già compiuto con il ripristino della condivisione delle informazioni di intelligence tra Usa e Ucraina.

“La delegazione ucraina resta a Gedda per lavorare con il team statunitense”, ha scritto nella notte italiana sui social Zelensky, dopo aver incontrato il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman. “Speriamo in risultati concreti”, ha aggiunto il presidente. “La posizione dell’Ucraina in questi colloqui sarà del tutto costruttiva”.

“Andremo lì con l’aspettativa di fare progressi sostanziali”, ha affermato da parte sua in un’intervista ad America’s Newsroom in onda su Fox News l’inviato del presidente Usa Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff. “Sono davvero fiducioso”, ha aggiunto rispondendo a una domanda sulla possibilità che Zelensky torni in settimana negli Stati Uniti per firmare l’ormai famigerato accordo sui minerali. “Tutti i segnali sono molto, molto positivi”.

Ben più cauta la posizione espressa dal segretario di Stato Usa Marco Rubio, che nel corso di una conferenza stampa tenuta a Gedda ha riconosciuto come vi siano ancora alcuni dettagli da definire sull’intesa tra Washington e Kiev per lo sfruttamento congiunto delle risorse minerarie ucraine. I colloqui, ha fatto sapere Rubio, potrebbero rivelarsi un successo anche senza la firma dell’accordo sulle terre rare. Il vertice, secondo il segretario di Stato Usa, serve infatti più che altro a valutare la prontezza di Kiev a fare concessioni per raggiungere la pace.

Il fronte russo-ucraino
Intanto però mentre in Arabia Saudita si discute, nella notte Kiev ha bombardato la Russia con il più massiccio attacco aereo mai condotto dall’invasione decisa dal Cremlino nel febbraio 2022, un raid che ha coinvolto oltre 330 droni e colpito anche la regione di Mosca, dove almeno una persona è rimasta uccisa. “Nella notte scorsa, i sistemi di difesa aerea hanno intercettato e distrutto 337 droni aerei ucraini, di cui 91 nella regione di Mosca e 126 nella regione di Kursk (al confine con l’Ucraina, ndr)”, ha fatto sapere in una nota il ministero della Difesa russo, secondo cui il raid ha preso di mira anche le regioni di confine di Bryansk e Belgorod, nonché le aree di Ryazan, Kaluga, Voronezh e Nizhny Novgorod.

“Il più grande attacco di droni nemici contro Mosca è stato respinto”, ha affermato su Telegram il sindaco della capitale russa Sergei Sobyanin, precisando che il raid ha centrato in particolare il villaggio di Sapronovo e la città di Ramenskoye, alla periferia di Mosca. “Gli specialisti dei servizi di emergenza stanno lavorando sui luoghi della caduta dei detriti”, ha assicurato il primo cittadino russo. In questo attacco, secondo il governatore della regione di Mosca, Andrei Vorobiov, almeno una persona è stata uccisa e altre tre sono rimaste ferite. La vittima, secondo una nota pubblicata sul sito-web della società, era un dipendente del centro di distribuzione agroindustriale dell’azienda Miratorg, i cui locali sono stati danneggiati dal raid ucraino.

Il Cremlino però non resta a guardare. A poche ore dall’attacco il ministero della Difesa russo ha infatti annunciato che le truppe di Mosca hanno riconquistato 12 villaggi nella regione di Kursk, dove si è concentrata l’incursione ucraina negli ultimi mesi. “Durante le operazioni offensive, le unità del gruppo di forze del Nord hanno liberato 12 insediamenti: Agronom, Bogdanovka, Bondarevka, Dmitryukov, Zazulevka, Ivashkovsky, Kolmakov, Kubatkin, Martynovka, Mikhailovka, Pravda, Yuzhny e più di 100 chilometri quadrati del territorio della regione di Kursk”, si legge in una nota diramata dal ministero su Telegram. Insomma la guerra continua.

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