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Home » Esteri

Ucraina: gli Usa mediano tra Kiev e la Russia in Arabia Saudita. Inviati di Trump ottimisti ma il Cremlino frena: “Trattiamo”

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Il segretario di Stato Usa Marco Rubio in Arabia Saudita con il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa bianca Mike Waltz all'incontro con i rappresentanti ucraini dell’11 marzo 2025. Credit: ZUMAPRESS.com / AGF

Secondo Bloomberg, la Casa bianca punta a raggiungere un accordo di tregua entro Pasqua

La Russia e gli Stati Uniti hanno avviato oggi un nuovo round di colloqui in Arabia Saudita per discutere di una possibile tregua della guerra in Ucraina, scoppiata dopo l’invasione decisa ormai oltre tre anni fa da Mosca, dopo il turno di negoziati avvenuto ieri sempre nel regno arabo con i rappresentanti di Kiev. Malgrado l’ottimismo dimostrato da parte Usa però, il negoziato non ha ancora prodotto un accordo.

Come vanno i colloqui di Riad sull’Ucraina?
La delegazione russa, composta secondo l’agenzia di stampa ufficiale Ria Novosti dal presidente della commissione Esteri del Senato russo Grigory Karasin e dal consigliere del direttore dei servizi interni del FSB Sergei Beseda, ha incontrato la delegazione americana al Ritz-Carlton Hotel di Riad. “Durante i negoziati”, ha spiegato in un’intervista telefonica a RIA Novosti il ​​senatore Grigory Karasin, “sono state discusse le questioni più serie”. “Le trattative”, ha aggiunto, “sono in pieno svolgimento”. Al momento, secondo l’agenzia di stampa ufficiale russa che cita fonti del Cremlino, l’incontro è dedicato “principalmente al tema dell’Iniziativa del Mar Nero, ma non è escluso che possano essere discussi anche altri aspetti legati alla risoluzione del conflitto ucraino”.

Ieri intanto la delegazione americana ha incontrato a Riad i negoziatori di Kiev, in un incontro durato 5 ore e definito “produttivo” dal ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov. “Abbiamo affrontato punti fondamentali, tra cui quello dell’energia”, ha scritto il ministro sui social. “L’obiettivo del presidente Volodymyr Zelensky è garantire una pace giusta e duratura per il nostro Paese e il nostro popolo, e, per estensione, per tutta l’Europa. Stiamo lavorando per rendere questo obiettivo una realtà”.

Ottimismo filtrato anche da Washington. “Ci stiamo avvicinando e siamo più vicini alla pace di quanto non lo siamo mai stati”, ha dichiarato il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa bianca, Michael Waltz, in un’intervista all’emittente statunitense Cbs. “Parleremo di un cessate il fuoco marittimo nel Mar Nero in modo che entrambe le parti possano spostare grano, carburante e riprendere il commercio nel Mar Nero”, ha rivelato ieri Waltz. “Poi parleremo della linea di controllo, che è la vera linea del fronte. Quindi dei meccanismi di verifica, del mantenimento della pace e del congelamento delle linee di combattimento. Infine, naturalmente, di una pace permanente”. Positivo anche il giudizio dell’inviato Usa Steve Witkoff, che ha detto di aspettarsi “veri progressi dai colloqui di Riad. “L’ordine del giorno è: fermiamo le uccisioni, fermiamo la carneficina. Mettiamo fine a questa storia”, ha dichiarato il miliardario vicino a Donald Trump, che al portale Outkick si è detto convinto di essere l’unico a poter fermare il leader del Cremlino.

L’ottimismo di Trump e i dubbi di Mosca e Kiev
“Non credo che ci sia nessuno al mondo che fermerà il presidente russo Vladimir Putin a parte me”, ha dichiarato il presidente Usa. “Credo che sarò in grado di fermare Putin. Abbiamo avuto discussioni molto ragionevoli e io voglio solo che la gente smetta di venire uccisa”. “Mi piacerebbe vedere se riusciamo a impedire che i soldati vengano uccisi, anche se non sono soldati americani, perché una cosa del genere potrebbe portare alla terza guerra mondiale”, ha aggiunto Trump, secondo cui “la situazione” è “in qualche modo sotto controllo”. “Ho un buon rapporto con il presidente Putin e, in realtà, anche con il presidente ucraino Zelensky”, ha assicurato l’inquilino della Casa bianca.

Una posizione non proprio condivisa da Mosca e da Kiev. “Siamo solo all’inizio di questo percorso”, ha invece precisato da parte sua alla tv di stato russa il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, definendo “difficili” i negoziati con gli Usa in Arabia Saudita. “Dall’11 marzo, una proposta per un cessate il fuoco incondizionato è sul tavolo, e questi attacchi avrebbero potuto già cessare. Ma è la Russia che continua tutto questo. Ogni notte, ogni singolo giorno, porta a termine gli attacchi più cinici. Senza pressione sulla Russia, quelli a Mosca continueranno a mostrare disprezzo per la vera diplomazia e a distruggere vite”, ha denunciato ieri il presidente Volodymyr Zelensky, citando i nuovi raid russi sull’Ucraina. “Non importa di cosa parliamo con i nostri partner, dobbiamo spingere Putin a ordinare veramente di fermare gli attacchi: chi ha portato questa guerra la deve anche portare via”. Secondo quanto riporta Bloomberg però, l’amministrazione Trump mira a raggiungere un accordo per una tregua tra Ucraina e Russia entro il 20 aprile, che quest’anno segna la Pasqua sia per la Chiesa cattolica che per la Chiesa ortodossa.

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