Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:23
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

“Una 14enne è stata stuprata da 5 soldati russi ed è rimasta incinta”: la vicepremier ucraina racconta i crimini commessi dai russi

Immagine di copertina
Credit: REUTERS/Marko Djurica

Guerra in Ucraina, la vicepremier racconta i crimini commessi dai russi

Stupri, violenze, omicidi: la vicepremier ucraina Olha Stefanishyna racconta alla Commissione diritti umani, femminicidio e antidiscriminazione i crimini di guerra commessi dai russi nel corso del conflitto (qui gli ultimi aggiornamenti).

“La città di Mariupol non esiste più, nella città di Bucha il 90 per cento delle vittime è stato giustiziato sul posto con un colpo di proiettile. Abbiamo contato 36 crimini di guerra diversi. I russi non hanno avuto nessuna considerazione della vita umana” dichiara in video la vicepremier ucraina.

“Migliaia di cittadini ucraini sono stati deportati in Russia. Noi non sappiamo dove sono. Non riusciamo a rintracciarli” aggiunge la donna, che poi inizia a raccontare le storie degli abusi subiti da diversi ucraini: “La maggior parte degli stupri sono avvenuti davanti agli occhi dei figli delle donne violentate. Madri violentate di fronte ai bambini, ma anche bambini violentati di fronte alle madri”.

“Ci sono esempi scioccanti. Una ragazza di 14 anni è stata stuprata da 5 soldati russi ed è rimasta incinta, un ragazzino di undici anni è stato violentato davanti alla madre, che era stata legata a una sedia, una giovane donna di vent’ anni è stata stuprata in tutti i modi possibili da tre soldati russi. È incredibile, inimmaginabile”.

“Questa è la Russia – aggiunge Olha Stefanishyna – E la loro guerra non si fermerà, perciò la risposta del mondo deve essere immediata. Aiutateci a difendere il nostro popolo, aiutateci perché stiamo morendo. È un genocidio”.

“Ognuno di quegli stupri, ognuna di quelle torture sta rivelando la vera faccia non solo di Putin ma anche dell’esercito russo, di ogni singolo soldato russo. E anche la popolazione russa è consapevole di quello che sta succedendo. Abbiamo registrato conversazioni di soldati con i famigliari che ammettevano gli stupri”.

“Il mondo civilizzato deve sapere che cosa hanno fatto i russi, io capisco che in molte nazioni prevale la volontà di vedere la parte buona del popolo russo. E anche noi vorremmo vederla, ma purtroppo quello che vediamo è il peggio”.

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”