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Home » Esteri

Avanza l’incursione ucraina in territorio russo. Putin: “Sono manovrati dall’Occidente. Così la pace si allontana”

Immagine di copertina
Credit: AGF

L’incursione ucraina in territorio russo allontana eventuali trattative di pace tra i due Paesi. Lo dice Vladimir Putin, che accusa l’Occidente di usare i soldati di Kiev per colpire Mosca.

“Ma di che tipo di negoziati possiamo parlare ora, con persone che bombardano indiscriminatamente i civili e che cercano di creare minacce alle strutture nucleari?”, osserva il presidente della Federazione russa durante una riunione speciale con i vertici della Difesa trasmessa dalla televisione di Stato.

“Il nemico, con l’aiuto dei suoi padroni occidentali, sta eseguendo i loro ordini”, attacca Putin: “L’Occidente è in guerra con noi usando gli ucraini”.

Il leader del Cremlino assicura che l’esercito russo espellerà le forze ucraine, che  ora controllano 28 insediamenti nella provincia di Kursk, al confine tra i due Paesi: una superficie pari a circa mille chilometri quadrati, secondo il capo delle forze armate di Kiev, Oleksandr Syrsky.

L’incursione è iniziata una settimana fa, il 6 agosto, e finora ha visto avanzare l’esercito ucraino di 12 chilometri in territorio russo.

Questa azione, sostiene Putin, “rende chiaro il motivo per cui il regime di Kiev ha respinto le nostre proposte di tornare ai negoziati per una soluzione pacifica, così come le proposte di mediatori neutrali interessati”.

Secondo il presidente russo, l’offensiva mira a “seminare discordia nella società russa, spaventare la gente, destabilizzare la situazione politica interna”, mentre dal punto di vista militare l’obiettivo è quello di fermare l’avanzata russa nell’Ucraina orientale e meridionale “finalizzata alla completa liberazione delle repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk e dei territori della Nuova Russia”.

Ma Putin garantisce che l’esercito di Mosca sta comunque “avanzando lungo tutta la linea del fronte”. “Il ritmo delle operazioni – dice – non solo non è rallentato, ma al contrario è aumentato”.

Al presidente russo risponde il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale statunitense, John Kirby: “Questa – fa notare – è la guerra di Putin contro l’Ucraina. Ee la cosa non gli piace, se la cosa lo mette un po’ a disagio, allora c’è una soluzione semplice: può semplicemente andarsene dall’Ucraina e farla finita”.

Peraltro, secondo un rapporto del Servizio di intelligence straniero russo Svr – citato dall’agenzia di stampa Ria Novosti – in questa fase Washington intende lanciare una “potente campagna d’informazione” per “screditare” Volodymyr Zelensky e “costringerlo a lasciare il suo incarico”.

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Non solo. Secondo lo stesso report, gli Usa avrebbero addirittura già individuato il successore del presidente ucraino, ovvero l’ex ministro degli Interni Arsen Avakov, considerato idoneo “per i suoi stretti legami con le formazioni nazionaliste ucraine e i suoi continui contatti con i leader dei Paesi europei”. Questo, viene spiegato, “consentirebbe all’Occidente di prepararsi meglio ai negoziati con la Russia”.

Intanto, il quotidiano britannico Financial Times rivela che, prima dell’invasione dell’Ucraina, la Russia ha addestrato la sua Marina a colpire siti nel cuore dell’Europa con missili a testata nucleare, in caso di conflitto con la Nato.

“In una presentazione riservata agli ufficiali, precedente all’invasione su vasta scala dell’Ucraina, sono illustrate in dettaglio le mappe di obiettivi come la costa occidentale della Francia e Barrow-in-Furness nel Regno Unito”, riporta il quotidiano, precisando che le mappe sono state “realizzate a scopo espositivo più che per uso operativo”. In totale, gli obiettivi Nato in Europa per le flotte navali russe sarebbero 32.

Oggi a portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, accusa l’Ucraina di “terrorismo nucleare” per l’incendio avvenuto nelle torri di raffreddamento della centrale di Zaporizhzhia. Secondo Mosca, il rogo sarebbe stato provocato da un bombardamento delle forze di Kiev: la Russia – annuncia Zakharova – chiederà Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea) di “indicare il responsabile del bombardamento”, perché “un ulteriore silenzio su questo argomento non farà altro che esagerare il senso di impunità di Kiev”.

Mosca e Kiev si sono accusate a vicenda di aver appiccato l’incendio nella centrale nucleare inattiva in Ucraina: la Russia ha parlato di un attacco di droni, mentre secondo l’Ucraina è probabile che si sia trattato di negligenza o incendio doloso da parte dei russi.

I tecnici dell’Aiea hanno ispezionato una torre di raffreddamento danneggiata e hanno affermato di non aver trovato alcun segno immediato di resti di droni. “Il team non è stato in grado di trarre conclusioni definitive (sulla causa dell’incendio) sulla base dei risultati e delle osservazioni finora”, si legge in una nota diffusa dall’Agenzia in cui si rassicura sul fatto che “la sicurezza nucleare dell’impianto non è stata compromessa, poiché le torri di raffreddamento non sono attualmente in funzione”.

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