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Libano: scade la tregua con Hezbollah e Israele si ritira dal sud del Litani. Ma mantiene 5 “postazioni strategiche” lungo il confine

Immagine di copertina
Soldati di Israele in marcia nel Libano meridionale nell’ottobre 2024. Credit: IDF/GPO/SIPA / AGF

Altri due feriti in una sparatoria con i soldati israeliani nel distretto meridionale di Marjeyoun. Il ministro della Difesa di Tel Aviv, Israel Katz, minaccia: "Agiremo con la forza se Hezbollah viola la tregua"

Le forze armate di Israele (Idf) si sono ritirate dal sud del Libano alla scadenza del cessate il fuoco mediato con Hezbollah ma, a differenza di quanto previsto dall’accordo entrato in vigore a fine novembre, mantengono cinque “postazioni strategiche” lungo il confine all’interno del territorio del Paese dei Cedri.

La tregua, cominciata il 27 novembre 2024, prevedeva il completo ritiro delle Idf dal sud del fiume libanese Litani entro il 26 gennaio scorso, una scadenza poi prorogata ad oggi, martedì 18 febbraio 2025. In questo periodo, malgrado la tregua, Israele ha continuato i suoi raid contro Hezbollah, che hanno provocato più di 80 morti, che si aggiungono alle oltre 4.000 vittime del conflitto ricominciato dopo gli attentati di Hamas del 7 ottobre 2023. Soltanto questa mattina, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, altre due persone sono rimaste ferite da alcuni colpi d’arma da fuoco sparati dai soldati israeliani nella zona compresa tra al-Manara e Karkazan, a nord-est del villaggio di Meis el-Jabal, nel distretto meridionale di Marjeyoun.

Tuttavia, pur ritirandosi dalla maggior parte delle posizioni occupate dall’inizio dell’invasione terrestre del Libano dell’ottobre scorso, le Idf hanno mantenuto cinque postazioni “strategiche” nelle località di confine di Labbouné (Alma al-Shaab), nel distretto di Tiro, di fronte al centro israeliano di Shlomi; Jabal Blat, alla periferia di Ramiyeh, nel distretto di Bint Jbeil, di fronte a Shtula e Zar’it; e Jal el-Deir, a sud di Aitaroun, nel distretto di Bint Jbeil, di fronte ad Avivim e Malkia; oltre a due basi stabilite lungo la strada tra Markaba e Houla, nel distretto di Marjeyoun, di fronte a Margaliot; e sulla collina di Hamames, vicino a Khiam, sempre nel distretto di Marjeyoun, davanti all’israeliana Metula.

Una notizia confermata in una nota diramata sui social dal ministro della Difesa israeliano, Israel Katz. “Da oggi, le Idf rimarranno in una zona cuscinetto all’interno del Libano in cinque avamposti lungo il confine per garantire la protezione di tutte le città israeliane situate nelle vicinanze”, ha affermato Katz, minacciando: “(L’Idf, ndr) continuerà ad agire con forza e senza compromessi contro qualsiasi violazione (della tregua, ndr) da parte di Hezbollah” che, ha ribadito il ministro, “deve ritirarsi completamente oltre la linea (a nord, ndr) del fiume Litani”.

Intanto però, come previsto dagli accordi, nella notte l’esercito di Beirut ha schierato le proprie truppe in numerose zone del Libano meridionale e in particolare, come annunciato in una nota diramata sui social, nelle località di Abbasiyeh, Majidiyeh, Kfar Kila, Adaisseh, Markaba, Houla, Meis el-Jabal, Blida e Mhaybib del distretto di Marjeyoun; a Maroun al-Ras e Yaroun, in quello di di Bint Jbeil; e in “altri siti di confine a sud del fiume Litani”. Insomma, pur con difficoltà, la tregua tra Hezbollah e Israele in Libano sembra reggere. Ma non è certo una pace.

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