Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:22
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Guerra fredda on-air

Immagine di copertina

Il programma AeroMarti, che trasmette programmi statunitensi verso Cuba, è sotto accusa per i suoi costi eccessivi

Mai nessuna trasmissione televisiva è costata così cara al portafogli statunitense. Negli ultimi sei anni la Casa Bianca ha speso più di 18 milioni di euro dei contribuenti per finanziare AeroMarti, un progetto di propaganda mediatica che, servendosi di un aereo che sorvola i cieli di Cuba, permette agli abitanti dell’isola di ricevere alcuni programmi tv americani grazie a dei ripetitori montati sul velivolo. L’Avana ha tentato in tutti i modi di neutralizzare il progetto schermando il segnale delle trasmissioni statunitensi, che oggi raggiungono solo l’1 per cento della popolazione.

L’iniziativa AeroMarti viene lanciata nella metà degli anni Ottanta dal presidente Ronald Regan. La propaganda si è servita in un primo momento del segnale radiofonico poi, dal 1990, si è allargata anche ai canali televisivi. La programmazione è variegata: incontri di baseball e previsioni metereologiche intervallano notiziari locali e interviste ai dissidenti cubani. Il progetto vuole fornire agli abitanti di Cuba un’alternativa all’informazione filtrata dai media rigidamente controllati dal regime di Raul Castro.

Da ormai due anni però, l’Us Broadcasting board of governors, l’agenzia indipendente che gestisce il progetto di propaganda mediatica, chiede al Congresso americano di sospendere le trasmissioni su Cuba, visti gli onerosi costi del programma e i risultati mancati. “Il segnale è fortemente disturbato dal governo cubano che ostacola la ricezione delle trasmissioni rivolte agli abitanti dell’isola” legge la proposta del budget per il 2014 presentata al Congresso.

Nonostante le spese, l’ala anticastrista del Congresso porta avanti l’iniziativa, confermando ogni anno i finanziamenti al progetto. Quest’anno però il velivolo bimotore che sorvola Cuba, un Gulfstream I, è rimasto a terra, parcheggiato in Georgia, a causa dei tagli automatici alla spesa entrati in vigore lo scorso marzo.

I sostenitori più accesi di questa guerra fredda tra frequenze televisive sostengono che spegnere i ripetitori delle emittenti americane farebbe pensare a una resa alla resistenza cubana. La decisione ultima spetta comunque all’Appropriations Committee di Camera e Senato, uno speciale comitato sugli stanziamenti che definirà le sorti del progetto nato nel 1985 che, a oggi, ha sottratto quasi 400 milioni di euro alle casse dello Stato.

Il controllo dell’informazione è una delle prerogative del governo cubano. Oggi sono presenti sull’isola cinque canali televisivi: quattro sono monitorati dall’amministrazione castrista, il quinto è Telesur, l’emittente televisiva venezuelana, autorizzata a trasmettere sull’isola in virtù dei buoni rapporti tra i due Paesi.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Slovacchia, il premier Robert Fico ferito a colpi di arma da fuoco: “È in pericolo di vita”
Esteri / La sacrosanta protesta degli universitari di tutto il mondo ci ricorda che la pace non è un dono, ma una conquista
Esteri / Wsj: “Biden procede con pacchetto armi a Israele da 1 miliardo”. Ue: "Con operazione Rafah relazioni con Israele a dura prova"
Ti potrebbe interessare
Esteri / Slovacchia, il premier Robert Fico ferito a colpi di arma da fuoco: “È in pericolo di vita”
Esteri / La sacrosanta protesta degli universitari di tutto il mondo ci ricorda che la pace non è un dono, ma una conquista
Esteri / Wsj: “Biden procede con pacchetto armi a Israele da 1 miliardo”. Ue: "Con operazione Rafah relazioni con Israele a dura prova"
Esteri / Esercito israeliano: “Operazioni a a Rafah est e Jabaliya”. La Turchia: “A Gaza è genocidio”
Esteri / I tank israeliani avanzano ancora nel campo profughi di Jabalia. Netanyahu: “O noi o loro, i mostri di Hamas”. Gaza: “Più di 35mila morti”
Esteri / Morto a due mesi dal trapianto l’uomo con un rene di maiale
Esteri / Israele colpisce il Nord della Striscia di Gaza. Biden: “Se Hamas rilasciasse gli ostaggi cessate il fuoco anche domani”
Esteri / Yanis Varoufakis fa causa allo Stato tedesco
Esteri / Esclusivo – Ecco come la Russia interferisce sulla campagna elettorale per le europee
Esteri / Fonti israeliane: "Il leader di Hamas Sinwar non si nasconde a Rafah"