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Home » Esteri

Il governo britannico si è scusato con un 93enne condannato per omosessualità

Immagine di copertina

George Montague ha ricevuto una lettera ufficiale di scuse dal ministero dell’Interno dopo una battaglia durata 43 anni della sua vita

George Montague ha 93 anni, è britannico ed è una delle più grandi icone del movimento per i diritti dei gay nel Regno Unito. 

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Negli anni Cinquanta, quando nel suo paese era ancora illegale essere omosessuali, sposò una donna, Vera, e con lei ebbe tre figli. Quando nel 1974 prese piena coscienza del suo essere gay, divorziò, ma fu obbligato a rassegnare le dimissioni da capo scout, inserito in una cosiddetta queer list. In seguito fu arrestato e sbeffeggiato per atti contrari alla morale pubblica.

George ha raccontato tutto ciò per filo e per segno nel suo libro The Oldest Gay in the Village e nel 2015 si è sposato con il suo compagno Somchai Phukkhlai, ma secondo le sue stesse parole, per morire felice avrebbe voluto delle scuse da parte dello stato che l’aveva umiliato e condannato solo per il suo orientamento sessuale.

Già nel 2016 il governo britannico aveva annunciato che i cittadini viventi e quelli defunti che erano stati condannati per omosessualità avrebbero ricevuto una grazia formale, ma Montague all’epoca aveva detto di volere delle scuse, non un perdono.

“Accettare il perdono significa che si accetta anche il fatto di essere colpevole. Io non ero colpevole di nulla. Ero colpevole solo di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato”, aveva detto qualche mese fa alla Bbc

Ora George ha finalmente ricevuto una lettera ufficiale di scuse dal ministero dell’Interno britannico, e il 93enne si è detto “al settimo cielo” per questa vittoria dopo una battaglia durata 43 anni della sua lunga vita.

Questa un’intervista concessa da Montague alla Bbc dopo aver ricevuto la bella notizia:

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