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Home » Esteri

La Germania riprende le esportazioni di armi verso l’Arabia Saudita: venduti a Riad 150 missili “aria-aria” IRIS-T

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È il primo affare concluso tra la Germania e il regno arabo dopo l'annuncio della revoca dell'embargo voluto nel 2018 da Angela Merkel, inserito anche nel contratto della coalizione "semaforo" guidata dal cancelliere Olaf Scholz

La Germania ha autorizzato la vendita di 150 missili “aria-aria” IRIS-T all’Arabia Saudita: si tratta del primo affare per l’export di armi concluso dai due Paesi dopo la revoca dell’embargo militare deciso da Angela Merkel nel 2018. La notizia, pubblicata da Spiegel, è stata confermata oggi in conferenza stampa da Steffen Hebestreit, portavoce del cancelliere Olaf Scholz.

S&D

Secondo le indiscrezioni diffuse dalla rivista tedesca, l’autorizzazione è stata concessa a dicembre dal Consiglio federale di sicurezza. “Posso confermare questo articolo”, si è limitato a dire oggi alla stampa Hebestreit, confermando il cambio di rotta di Berlino rispetto all’export di armi verso Riad.

Il voltafaccia
L’embargo risaliva alla fine del 2018 quando, dopo l’assassinio del giornalista Jamal Khashoggi di cui l’intelligence statunitense ritiene responsabile il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, la Germania congelò le vendite di armi al regno arabo.

Da allora, il veto tedesco ha bloccato un ordine di 48 Eurofighter Typhoon, firmato in precedenza a Londra proprio da Mohammed bin Salman. Un affare che ora sembra possibile. Durante la sua visita in Israele, il 7 gennaio la ministra degli Esteri Annalena Baerbock aveva preannunciato la fine dell’embargo, poi confermata il giorno successivo in conferenza stampa proprio da Hebestreit. Il governo tedesco ha giustificato il cambio di politica con “l’approccio costruttivo” adottato da Riad nella guerra tra Israele e Hamas.

Il divieto di vendere armi a Riad era stato deciso cinque anni fa dall’allora cancelliera Angela Merkel ed era stato inserito nell’accordo per la coalizione “semaforo” attualmente al potere a Berlino e di cui fanno parte la Spd di Scholz, i Verdi di Baerbock e i Liberali del Fdp del ministro delle Finanze Christian Lindner. Allora gli ecologisti erano stati i più strenui sostenitori di questa misura, anche a causa del ruolo giocato dall’Arabia Saudita in Yemen.

Ma è proprio quanto sta accadendo oggi nel Paese arabo, in guerra ormai da oltre otto anni, ad aver spinto Berlino a cambiare linea: “È il segreto di Pulcinella che anche l’aeronautica saudita sia intervenuta per abbattere i missili Houthi contro Israele ed è alla luce di tutti questi sviluppi che verrà definita la posizione del governo”, aveva detto lunedì in conferenza stampa Hebestreit.

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