Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 08:02
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

I genitori di Charlie Gard accusano i medici di non voler far morire il figlio a casa

Immagine di copertina

I legali della famiglia hanno chiesto ai giudici dell'Alta corte di Londra di obbligare l'ospedale di Great Ormond Street di permettere al bambino di tornare nella sua abitazione

Gli avvocati che rappresentano la famiglia Gard, nel caso giudiziario internazionale che vede confrontarsi l’Ospedale di Great Ormond Street e i genitori del bambino di 11 mesi affetto da sindrome da deplezione del Dna mitocondriale, sono tornati di fronte all’Alta corte di Londra per chiedere ai giudici di riportare il figlio a casa.

I genitori chiedono all’ospedale di rispettare la volontà della famiglia di concedere alcuni giorni di tranquillità a Charlie per dargli la possibilità di morire circondato dall’affetto dei suoi cari.

L’udienza è stata presieduta dal giudice Nicholas Francis. Lunedì 24 luglio, i genitori del bambino avevano comunicato la propria volontà di rinunciare all’azione legale per trasferire Charlie negli Stati Uniti e sottoporlo a una cura sperimentale.

L’avvocato aveva dichiarato all’Alta Corte che ormai per il bambino era troppo tardi e che nemmeno la cura sperimentale avrebbe avuto più possibilità di successo.

Grant Armstrong, legale della famiglia Gard, alla presenza della mamma del piccolo Charlie, ha chiesto al giudice di intervenire per obbligare i medici dell’ospedale a lasciar tornare il bambino a casa.

Secondo l’avvocato la struttura sanitaria britannica ha negato il consenso al trasferimento del piccolo e sta facendo di tutto per porre degli ostacoli al ritorno di Charlie a casa.

I legali dell’ospedale londinese hanno risposto che i medici sarebbero felici di accontentare le richieste dei genitori del bambino se queste si rivelassero praticabili. Secondo gli avvocati della struttura sanitaria Connie Yates e Chris Gard hanno rifiutato ogni offerta di mediazione in materia.

L’ospedale di Great Ormond Street sostiene infatti che il rifiuto di concedere al bambino di tornare a casa è legato alla ventilazione a cui Charlie deve essere sottoposto, una procedura che necessita di strumenti che solo una struttura sanitaria può offrire e che non possono essere trasferiti a casa della famiglia Gard.

“Il piano delle cure dei suoi ultimi giorni di vita deve essere sicuro e salvaguardare Charlie dal provare dolore, proteggendo la sua dignità”, hanno dichiarato i medici. “Allo stesso tempo, il piano deve rispettare il desiderio dei suoi genitori sui tempi e sul luogo della sua morte”, hanno aggiunto.

“Charlie è un bambino che richiede un trattamento speciale e le sue cure non possono essere semplificate: devono essere fornite da specialisti”, hanno concluso.

– LEGGI ANCHELe nuove dichiarazioni dell’ospedale di Londra su Charlie Gard

Ti potrebbe interessare
Esteri / Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie | DIRETTA
Esteri / Slovacchia, il primo ministro Robert Fico è "grave ma in condizioni stabili"
Esteri / L'esercito israeliano: “5 soldati a Gaza uccisi da fuoco amico”. Altre truppe israeliane verso Rafah
Ti potrebbe interessare
Esteri / Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie | DIRETTA
Esteri / Slovacchia, il primo ministro Robert Fico è "grave ma in condizioni stabili"
Esteri / L'esercito israeliano: “5 soldati a Gaza uccisi da fuoco amico”. Altre truppe israeliane verso Rafah
Esteri / Slovacchia, il premier Robert Fico ferito a colpi di arma da fuoco: “È in pericolo di vita”
Esteri / La sacrosanta protesta degli universitari di tutto il mondo ci ricorda che la pace non è un dono, ma una conquista
Esteri / Wsj: “Biden procede con pacchetto armi a Israele da 1 miliardo”. Ue: "Con operazione Rafah relazioni con Israele a dura prova"
Esteri / Esercito israeliano: “Operazioni a a Rafah est e Jabaliya”. La Turchia: “A Gaza è genocidio”
Esteri / I tank israeliani avanzano ancora nel campo profughi di Jabalia. Netanyahu: “O noi o loro, i mostri di Hamas”. Gaza: “Più di 35mila morti”
Esteri / Morto a due mesi dal trapianto l’uomo con un rene di maiale
Esteri / Israele colpisce il Nord della Striscia di Gaza. Biden: “Se Hamas rilasciasse gli ostaggi cessate il fuoco anche domani”