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Home » Esteri

Il professore anti-Brexit: “Ho cambiato idea, l’immigrazione sta causando il collasso dell’Unione”

Immagine di copertina
Pr Ferguson l'immigrazione sta causando il collasso dell'Europa

Niall Ferguson ha rivisto la sua posizione sulla Brexit e ha spiegato che i confini europei sono indifendibili e che i valori dell'occidente e dell'islam non possono convivere

L’editorialista britannico e professore di storia Niall Ferguson, si è espresso sulla diffusione del populismo in Europa e sulle vicende in tema di immigrazione che stanno interessando l’Unione da quando è stato eletto il nuovo governo italiano.

Il professore era tra coloro che si erano opposti all’uscita della Gran Bretagna dall’Europa, ma nel suo nuovo articolo sul Sunday Time ammette di aver rivisto le sue posizioni.

Ferguson sottolinea però che i problemi che stanno causando la crisi del sistema europeo che il Regno Unito ha deciso di abbandonare non sono legati all’austerità, alle  regole sul deficit o sul debito, né ai problemi della povertà e della diseguaglianza.

La situazione non dipende nemmeno dai disaccordi sull’unione bancaria, o sul bilancio comune, o sulla creazione del Fondo monetario europeo: il vero problema che l’Unione non riesce a risolvere è  l’immigrazione.

La gestione del flusso dei miranti che entrano in Europa è stato descritto da Ferguson “intractable”, cioè intrattabile.

La scelta del temine non è casuale: i matematici definiscono intrattabili quei problemi per i quali non esistono strumenti in grado di approcciare la questione, né tantomeno per risolverla.

Il professore spiega inoltre che il problema migratorio è stato prodotto da due fattori principali.

Il primo, secondo Ferguson, è lo scontro tra i valori culturali dell’Occidente e dell’Islam, che difficilmente sono in grado di coesistere.

Ferguson spiega anche che  “la frontiera meridionale dell’Europa è quasi impossibile da difendere da flottiglie di migranti, a meno che i leader europei siano preparati a lasciarli annegare”.

Bloccare il flusso di migranti provenienti dall’Africa che vogliono raggiungere l’Europa è quindi estremamente difficile.

Il Mediterraneo infatti è definito dal professore come una frontiera indifendibile, a differenza di quanto accade negli Stati Uniti, che possono chiudere le frontiere con il Messico.

Intanto il ministro dell’Interno e vicepremier, Matteo Salvini, lunedì 25 giugno 2018, è volato a Tripoli, in Libia, per un vertice sul tema migranti con il suo omologo libico, Abdulsalam Ashour.

Nel corso del summit Salvini ha proposto alle autorità libiche di creare dei centri di accoglienza per i migranti nel sud del paese, punto inserito nel piano presentato dall’Italia al mini-vertice europeo sui migranti del 24 giugno.

Da settimane il ministro dell’Interno sta portando avanti la linea dura sui migranti, impedendo alle navi delle Ong di approdare nei porti italiani.

Dopo il caso dell’Aquarius, anche la nave Lifeline è ancora bloccata in mare dopo essere stata rifiutata da Italia e Malta e l’Ong ha dichiarato che chiederà alla Francia il permesso di accogliere l’imbarcazione carica di migranti.

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