Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 18:46
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

L’Eta annuncia il suo scioglimento: “Concluso il nostro ciclo storico”

Immagine di copertina

Il gruppo separatista basco ha dichiarato la fine della sua attività politica e la dissoluzione di tutte le sue strutture

Il gruppo separatista basco Eta ha dichiarato concluso il suo ciclo storico e ha annunciato la fine della sua iniziativa politica e lo scioglimento di “tutte le sue strutture”.

La dichiarazione è stata affidata a una lettera datata 16 aprile 2018 e destinata a diverse istituzioni e soggetti politici spagnoli.

“L’Eta ha deciso di porre fine al suo ciclo storico e alla sua funzione, ponendo fine al suo percorso, per questo ha completamente dissolto tutte le sue strutture e considera completata la sua iniziativa politica”, si legge nella nota, scritta in lingua basca e recante l’emblema dell’organizzazione, un serpente avvolto attorno ad un’ascia.

Lo scorso 17 marzo l’organizzazione aveva annunciato l’avvio di un piano di disarmo.

“Eta ci ha affidato la responsabilità dello smantellamento del suo arsenale”, aveva detto Txetx Etcheverry, attivista del gruppo ambientalista Bizi, a favore dell’indipendenza basca.

All’inizio di aprile l’Eta aveva chiesto scusa per le vittime causate dalle sue azioni di stampo terroristico con un comunicato inviato ad alcuni quotidiani baschi.

“Ci scusiamo con le vittime e con i loro famigliari”, si leggeva nel messaggio, datato 8 aprile. “Riconosciamo tutte le responsabilità”.

“Siamo consapevoli che in questo lungo periodo di lotta armata abbiamo causato molto dolore. Vogliamo mostrare rispetto per i morti, i feriti e le vittime delle azioni dell’Eta. Ci dispiace davvero”, ha scritto l’organizzazione Euskadi Ta Askatasuna, che in basco significa ‘Patria basca e libertà’.

I separatisti hanno auspicano una “soluzione democratica” al conflitto.

Fondata nel 1959 come organizzazione culturale, l’Eta divenne nel corso degli anni uno dei gruppi terroristi più violenti e longevi d’Europa.

Dal 1968 al 2010 il gruppo ha causato più di 820 vittime, la metà dei quali civili. Inoltre ha portato avanti azioni di strada (kale borroka) consistenti in atti di vandalismo e proteste.

L’Eta ha deposto le armi nell’ottobre 2011 dopo 40 anni di lotta armata e ha annunciato la resa definitiva.

Dal 16 aprile 2018 la sua storia può considerarsi conclusa.

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”