Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 08:05
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Almeno 3 morti per un’esplosione nella città di Tel Abyad, in Siria

Immagine di copertina

La città, al confine con la Turchia, è controllata dalle milizie curde siriane dell'Ypg (Unità di protezione popolare). Si teme sia un attacco dell'Isis

Almeno tre persone sono morte e venti sono rimaste ferite in seguito all’esplosione di una bomba domenica 22 novembre a Tel Abyad, una città nel nord della Siria al confine con la Turchia controllata dalle milizie curde siriane dell’Ypg (Unità di protezione popolare).

Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, è stata avvertita una forte esplosione quando una motocicletta è stata fatta saltare in aria nel centro della città.

Tel Abyad è nelle mani delle milizie curde siriane dell’Ypg da giugno del 2015, quando ne hanno ottenuto il controllo sconfiggendo i combattenti dell’Isis con il supporto dei raid aerei statunitensi. 

Secondo quanto riferito da una fonte locale, il bersaglio dell’esplosione sarebbe stato proprio una postazione delle forze curde siriane.

Nonostante i curdi abbiano fermamente respinto i miliziani del sedicente Stato islamico nel corso degli ultimi mesi, i combattenti dell’Isis compiono continuamente nuovi attacchi nel tentativo di destabilizzare il potere delle forze curde. 

La scorsa settimana, i miliziani dell’Isis hanno attaccato i curdi e una coalizione di alcune tribù nella città di Ain Issa, a sud della provincia di Raqqa, capitale de facto del sedicente Stato islamico in Siria.

Recentemente le milizie curde siriane dell’Ypg hanno stretto alleanze con diverse tribù locali al fine di costituire, grazie al coordinamento degli Stati Uniti, una nuova coalizione nata nell’ottobre del 2015 in grado di far arretrare i combattenti dell’Isis. La nuova coalizione ha preso il nome di Democratic Forces of Syria. 

Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Esteri / Oms: “Oltre 1.000 persone sono morte a Gaza in attesa di un’evacuazione medica dal luglio 2024”
Esteri / L’indiscrezione: “Grecia, Israele e Cipro valutano una forza militare congiunta nel Mediterraneo”
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Piogge torrenziali, raid aerei e aiuti in ritardo: la tregua con Israele regge ma a Gaza si continua a morire
Esteri / Il discorso di Trump agli Usa: “Ho ereditato un disastro ma ora l’America è tornata”
Esteri / Iran, condannato a morte per “corruzione sulla Terra”: ora il pugile Mohammad Javad Vafaei Sani rischia l’esecuzione
Esteri / Putin minaccia: “La Russia raggiungerà tutti gli obiettivi in Ucraina. Con la diplomazia o con la forza”