Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 11:25
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Elezioni Regno Unito, gli ultimi sondaggi: Johnson in vantaggio, ma niente maggioranza

E intanto un elettore su dieci si dice pronto a votare gli altri candidati per ostacolare i piani del premier su Brexit

Elezioni Regno Unito, sondaggi: Johnson in vantaggio, niente maggioranza

Mancano sempre meno giorni alle elezioni anticipate nel Regno Unito di giovedì 12 dicembre: così, mentre i vari candidati giocano gli ultimi assi nella manica di una campagna elettorale senza esclusione di colpi, cresce a dismisura l’interesse per gli ultimi sondaggi.

Fin dall’inizio, infatti, il voto nel Regno Unito è sembrato una gara a due tra il candidato conservatore e attuale premierBoris Johnson, e il leader del Partito laburista Jeremy Corbyn. E le ultime rilevazioni confermano il trend, visto che agli altri partiti (i liberaldemocratici di Jo Swinson, il Brexit Party di Nigel Farage, i Verdi e il partito nazionale scozzese) rimarrebbero soltanto le briciole.

Tuttavia, gli ultimi sondaggi hanno evidenziato anche un altro scenario: se si votasse in questo momento, il premier Johnson sarebbe in vantaggio sugli altri competitor, ma non avrebbe la maggioranza dei seggi. Le preferenze nei confronti del primo ministro, considerato uno dei meno impopolari di sempre nel Regno Unito, arriverebbero al 40 per cento. Mentre Corbyn, che a sua volta non ha un altissimo tasso di approvazione, al momento si fermerebbe al 30 per cento.

Secondo lo stesso sondaggio, basterebbero 41mila voti per cambiare il destino di almeno 36 seggi in bilico. Un mossa del genere porterebbe il Parlamento a non avere la maggioranza e aprirebbe le porte a un secondo referendum. E il rischio è alto, dal momento che il 10 per cento dell’elettorato di Johnson si è detto pronto a votare il candidato di un partito avversario in modo da ostacolare il progetto di Brexit.

Staccati, come già anticipato, gli altri partiti: i LibDem otterrebbero il 10 per cento dei voti, il partito nazionale scozzese, il Brexit Party di Farage (che ha deciso di non fare concorrenza a Johnson nei collegi chiave dei conservatori) e i Verdi il 4 per cento.

Di conseguenza, secondo gli ultimi sondaggi, dopo le elezioni in Regno Unito del 12 dicembre 2019 i conservatori – per formare un governo con una maggioranza – sarebbero costretti a un nuovo accordo, come quello che nel 2017 portò all’alleanza con il Partito unionista democratico (nordirlandese).

Negli ultimi giorni di campagna elettorale, tutti i partiti si troveranno dunque a dover riflettere sugli ultimi sondaggi. Alla vigilia di quelle che si preannunciano forse le elezioni più delicate nella storia del Regno Unito, visto che da queste dipenderà anche il futuro della Brexit.

Leggi anche:
Il Regno Unito va alle elezioni più spaccato che mai: il bipolarismo britannico è finito
Minacce e sessismo: la difficilissima campagna elettorale delle candidate britanniche
Brexit rimandata al 31 gennaio 2020
Brexit, perché il confine irlandese è uno dei problemi più difficili da risolvere
Brexit, cosa prevede l’accordo raggiunto tra Ue e Regno Unito
Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Esteri / Oms: “Oltre 1.000 persone sono morte a Gaza in attesa di un’evacuazione medica dal luglio 2024”
Esteri / L’indiscrezione: “Grecia, Israele e Cipro valutano una forza militare congiunta nel Mediterraneo”
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Piogge torrenziali, raid aerei e aiuti in ritardo: la tregua con Israele regge ma a Gaza si continua a morire
Esteri / Il discorso di Trump agli Usa: “Ho ereditato un disastro ma ora l’America è tornata”
Esteri / Iran, condannato a morte per “corruzione sulla Terra”: ora il pugile Mohammad Javad Vafaei Sani rischia l’esecuzione
Esteri / Putin minaccia: “La Russia raggiungerà tutti gli obiettivi in Ucraina. Con la diplomazia o con la forza”