La mappa del voto in Germania
Il voto in Germania si è svolto senza che il risultato stravolgesse le aspettative dei sondaggi della vigilia: la CDU (in tandem con l’alleata CSU) è saldamente il primo partito, seppur al di sotto del 30 per cento, la destra dell’AFD arriva come da previsioni al secondo posto con poco più del 20 per cento che rappresenta il suo miglior risultato di sempre, mentre i socialisti dell’SPD, oggi al governo, sprofondano al terzo posto con il 16 per cento, un risultato basso ma in linea con le aspettative della vigilia. Restano relativamente stabili i verdi, poco sotto il 12 per cento, mentre sorprende decisamente la sinistra della Linke, partito ritenuto al capolinea circa un anno fa e che a grande sorpresa arriva poco sotto il 9 per cento. Beffa invece per l’Alleanza Sahra Wageknecht, sotto lo sbarramento del 5 per cento per un pugno di voti, di poco sopra ai liberali dell’FDP, anche loro rimasti fuori dal Bundestag.
Come spesso accade per i risultati elettorali tedeschi, la mappa del voto è ancora profondamente segnata dalla divisione tra est e ovest. Prima però di vedere questa mappa nel dettaglio è bene fare un piccolo appunto sul sistema elettorale tedesco, un proporzionale con lo sbarramento al 5 per cento che tuttavia prevede due voti distinti, uno dei quali proporzionale, l’altro legato ai collegi uninominali. I vincitori in tali collegi vengono eletti ma i seggi rientrano nel computo proporzionale dei seggi ottenuti dalla lista di cui fanno parte.
La prima cosa che si nota guardando la mappa elettorale delle elezioni del 23 febbraio è una netta spaccatura tra est e ovest che ricalca la divisione della Germania durante la Guerra fredda e che, al tempo stesso, ci mostra come nel Paese esistano ancora profonde disuguaglianze tra le diverse aree. L’intero est, salvo alcune circoscrizioni, viene nettamente dominato dalla destra dell’AFD, soprattutto sulla scheda proporzionale. Nella ex DDR la CDU, nonostante sia stata il partito più votato a livello nazionale, non riesce a raggiungere il primo posto in nessun collegio uninominale, nonostante in un passato non troppo remoto la Sassonia sia stata una sua roccaforte di Angela Merkel avesse il suo feudo elettorale lungo le scogliere di Rugen in Meclemburgo-Pomerania Anteriore. Discorso simile per la SPD, che nel territorio che fu della Germania est ottiene solamente il collegio di Potsdam, dove peraltro è stato eletto il cancelliere uscente Olaf Scholz, mentre la Linke, che in passato ha avuto uno stretto rapporto con il voto dei nostalgici della DDR, che a est vince in alcuni collegi urbani: diversi dei quartieri est di Berlino, uno a Lipsia e quello di Erfurt e Weimar. Anche la geografia elettorale di Berlino città rispecchia ancora oggi la divisione dei tempi del muro: la Linke ottiene quattro collegi, due dei quali pienamente ricadenti in quello che una volta era l’est della città, uno misto e l’altro a ovest. L’AFD vince un collegio nel quartiere orientale di Marzahn, i verdi prendono il quartiere orientale di Pankow, il collegio “misto” di Mitte e quello occidentale di Tempelhof, la CDU tre collegi tutti a ovest e l’SPD il collegio del quartiere occidentale di Charlottenburg.

Andando a vedere il resto della Germania, la Baviera si conferma un feudo della CSU, partito federato alla CDU che si presenta solo in questo land, che ottiene tutti i seggi. L’SPD ottiene invece risultati degni di nota soprattutto in Bassa Sassonia, dove ottiene numerosi collegi sia nella fascia costiera che nell’entroterra, nella Saarland e in numerose aree urbane, a partire dalla Ruhr, Brema e Amburgo. Vanno forti soprattutto in città i Verdi, in primis nel land del Baden Wurttenberg, con una forte tradizione ambientalista, dove vincono a Stoccarda, Friburgo e Karlsruhe, ma anche nel nord a Kiel, a Colonia e in alcuni collegi di Amburgo. Tutto il resto della Germania vede invece un netto dominio della CDU. L’AFD, al di fuori dei successi nell’est, non riesce a sfondare più di tanto la cortina di ferro, se non con alcuni risultati validi nel voto proporzionale, riuscendo ad arrivare in testa in un collegio in Renania-Palatinato e nella città di Gelsenkirchen, nella Ruhr.
