Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:10
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Fatta a pezzi perché accusata di stregoneria

Immagine di copertina

Una donna della Papua Nuova Guinea è stata uccisa, perché accusata di aver scatenato un epidemia di morbillo con sortilegi di magia nera

Mifila, una donna della Papua Nuova Guinea, è stata uccisa e fatta a pezzi perché accusata di essere una strega. L’omicidio è avvenuto il 25 maggio nella provincial di Enga, provincia rurale nel nord del Paese.

I suoi assassini avevano preso di mira anche altre due donne. Dopo averle picchiate e rinchiuse in una capanna, le hanno però rilasciate perché le loro urla avevano attirato l’attenzione di altre persone del villaggio.

Le donne avevano già ricevuto minacce di morte da gennaio, ma la polizia non è riuscita a fermare l’attacco. Le intimidazioni erano iniziate in seguito a un epidemia di morbillo, che aveva ucciso varie persone nel villaggio e di cui le donne erano state reputate responsabili.

—> Leggi qui: La caccia alle streghe: secondo l’Onu ogni anno nel mondo migliaia di presunte fattucchiere vengono impiccate, bruciate vive o torturate

Basta poco per attirare su di sé i sospetti: calamità naturali, morti improvvise ed epidemie sono quasi sempre attribuite alla magia nera. In Papua Nuova Guinea pochi casi vengono investigati e una legge che giustificava atti di violenza compiuti contro le streghe è stata abolita soltanto nel 2013.

“Questo circolo vizioso di omicidi evidenzia il fallimento del governo in Papua Nuova Guinea nel fermare gli attacchi contro le presunte streghe”, dice Kate Schuetze, ricercatrice di Amnesty International.

Mifila è una delle centinaia di donne in Papua Nuova Guinea vittime della moderna “caccia alle streghe”. Ad aprile altre quattro persone del villaggio di Kaiwe sono state accusate di stregoneria e torturate da altri abitanti del villaggio. Si salvarono solo grazie all’intervento della polizia e dei familiari.

Secondo gli ultimi studi dell’Onu, ogni anno migliaia di presunte fattucchiere vengono impiccate, bruciate vive, torturate o cacciate via dalla loro comunità.

—> Leggi qui: La caccia alle streghe

Ti potrebbe interessare
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Ecco cosa ho visto nella Cisgiordania strangolata dal regime di Netanyahu (di L. Boldrini)
Esteri / Trump fa pubblicare sul sito della Casa Bianca un registro degli articoli "falsi e fuorvianti"
Ti potrebbe interessare
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Ecco cosa ho visto nella Cisgiordania strangolata dal regime di Netanyahu (di L. Boldrini)
Esteri / Trump fa pubblicare sul sito della Casa Bianca un registro degli articoli "falsi e fuorvianti"
Esteri / Arrestati l'ex ministra Mogherini e l'ex ambasciatore Sannino: "Frode sui programmi di formazione per giovani diplomatici"
Esteri / Chi è l’ammiraglio Cavo Dragone, che ipotizza un “attacco preventivo” della Nato contro la Russia
Esteri / Unhcr lancia la campagna “Emergenza Inverno”: la testimonianza di Hamoud, padre di quattro figli in Siria
Esteri / Il New York Times pubblica un articolo sulla salute di Trump, lui si infuria: "Sto benissimo"
Esteri / La Corte Ue: “Il matrimonio gay celebrato in un Paese membro va riconosciuto”
Esteri / Il prezzo della pace tra Ucraina e Russia: ecco cosa prevedono il piano Trump e la controproposta europea
Esteri / Zohran Kwame Mamdani, un socialista a New York