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Home » Esteri

La donna che ha salvato 50 bambini nell’attacco di Manchester

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Paula Robinson si trovava nella metro di Victoria Station al momento dell'esplosione. Grazie a lei, gli adolescenti hanno trovato rifugio negli hotel vicino all'arena

Almeno 50 bambini che avevano perso tra la folla genitori e parenti durante la fuga dall’arena di Manchester, negli istanti immediatamente successivi all’esplosione, sono stati portati in salvo da Paula Robinson.

La donna, 48 anni, si trovava alla stazione della metro di Victoria Station in compagnia del marito, quando ha avvertito il boato e ha visto decine di ragazzi e adolescenti urlare e correre via dall’edificio. 

Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters, Robinson ha detto di essere uscita immediatamente fuori dalla stazione e di aver incitato i ragazzi a correre verso di lei. Una volta recuperati, ha portato il gruppo di 50 adolescenti in un hotel vicino all’arena di Manchester e ha trascritto il suo numero di telefono sui social media come messaggio indirizzato ai genitori dei ragazzi, invitandoli a contattarla. 

“Ci sono tanti bambini rifugiati in alcuni hotel della zona”, ha detto la donna. Un portavoce dell’Holiday Inn ha riferito che due alberghi indipendenti che si trovano nelle immediate vicinanze del luogo dell’attentato hanno collaborato con la polizia per prestare aiuto alle persone dopo l’attacco, confermando che una donna di nome Paula Robinson aveva preso con sé un gruppo di adolescenti. Alcuni di loro hanno trovato accoglienza al Premier Inn. 

In un post su Facebook, Paula Robinson ha scritto di avere con sé almeno 50 bambini in attesa di essere recuperati dalle loro famiglie. Nel frattempo, la polizia di Manchester ha istituto un numero di emergenza al quale chiamare, per tutti coloro che vogliono avere notizie sui dispersi. La donna ha poi specificato di aver lasciato in custodia i bambini al personale dell’hotel e ha consigliato ai genitori di chiamare il numero ufficiale per ulteriori aggiornamenti. 

Il capo della polizia di Manchester, Ian Hopkins, ha confermato che l’attacco è stato messo in atto da un uomo, anche se per il momento le autorità non sanno se l’attentatore abbia agito da solo, o appartenga a una rete più ampia. 

“Questo è stato l’incidente più grave che sia mai accaduto a Manchester e che speravamo non sarebbe mai accaduto”, ha aggiunto Hopkins. “Tante famiglie e molti giovani si stavano godendo un concerto, tra divertimento e gioia, e hanno perso la vita. Il mio pensiero va alle 22 vittime e alle 59 persone rimaste ferite nell’esplosione. Continuiamo a fare tutto il possibile per sostenerli”. 

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