Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:23
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

“Il femminismo è una malattia mentale”: in Corea del Sud spopolano i movimenti contro le “odiatrici di uomini”

Immagine di copertina

In Corea del Sud sono scoppiati i movimenti antifemministi: uomini, giovani e in genere vestiti di nero, scendono in piazza per contro-protestare in caso di manifestazioni femministe nel paese. Ce l’hanno con le donne con i capelli corti. “Il femminismo è una malattia mentale. Un male della società. Abbasso le odiatrici di uomini. Abbasso la misandria”. Bae In-kyu, il leader del gruppo “Uomo in Solidarietà,” il cui slogan fino a poco fa era “finché tutte le femministe saranno sterminate”, è vestito da Joker del film Batman e, proprio come quel personaggio, grida i suoi slogan stando in piedi sul tetto di un’auto parcheggiata, cercando di disturbare una manifestazione femminista a Seul.

I numeri delle proteste in strada sono contenuti, ma sul web questi movimenti stanno raggiungendo ampio consenso: con canali YouTube chiusi e puntualmente riaperti. E con una costante richiesta di soldi ai sostenitori. Bae non è né un fenomeno isolato, né un’espressione di rabbia temporanea. Ha mezzo milione di iscritti sul canale YouTube dove ha raccolto più di 6mila euro in tre minuti durante una recente colletta per finanziare il suo movimento.

Un’università è stata costretta ad annullare una conferenza di una femminista accusata di “misandria.” Sotto minaccia di boicottaggio, alcuni inserzionisti hanno dovuto ritirare una pubblicità che ritraeva una mano con pollice e indice che alludeva alle dimensioni piccole del pene. Misandria anche quella.

Diffamano donne di spicco come per esempio An San, tre volte medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo, per il suo taglio di capelli corto. Minacciano le aziende di boicottaggio, ree a loro avviso di pubblicare immagini che ridicolizzerebbero le dimensioni dei genitali maschili. E prendono di mira il governo perché promuoverebbe un’agenda femminista, chiedendo, da tempo, la rimozione del ministero della Famiglia e di quelle che in occidente chiameremmo Pari Opportunità.

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”