Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 14:54
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Istruzione sotto attacco

Immagine di copertina

Un rapporto dell'Unicef mette in luce le conseguenze del conflitto in Medio Oriente sull'istruzione nella regione, dove oltre 13 milioni di minori non vanno a scuola

Il conflitto in Medio Oriente sta privando oltre 13 milioni di bambini della formazione scolastica. Questo è quanto si evince da un rapporto stilato dall’Unicef, l’organo sussidiario dell’Onu che promuove i diritti dei minori.

In Siria, Iraq, Yemen e Libia sono oltre 8mila gli edifici scolastici che non possono più essere utilizzati per l’istruzione, e circa il 40 per cento dei minori non frequenta la scuola. Nei prossimi mesi il numero potrebbe aumentare fino a raggiungere i 50 punti percentuali.

In questi Paesi si registrano centinaia di attacchi contro gli insegnanti e le strutture in cui lavorano. Il rapporto conferma infatti che “l’uccisione, il rapimento e l’arresto sistematico di studenti, insegnanti e personale educativo sono diventati comuni” in Medio Oriente.

A causa di questo trend migliaia di insegnanti hanno abbandonato i loro posti di lavoro e molto spesso i bambini, non potendo studiare, vanno a lavorare o combattere già in giovane età.

Nel 2014 ci sono stati oltre 200 attacchi indirizzati alle scuole della regione e soltanto in Siria, dall’inizio della guerra civile nel marzo 2011, almeno una scuola su quattro è stata costretta a chiudere.

I bambini siriani più fortunati, che riescono a fuggire dalle atrocità della guerra, finiscono spesso in campi profughi nei vicini Turchia, Libano, Giordania, Iraq e Egitto. Il 53 per cento di questi non frequenta la scuola.

Peter Salama, direttore della sezione Medio Oriente e Nord Africa dell’Unicef, a tal proposito non nasconde che ad essere rilevante “non è solo lo stato in cui versano gli edifici scolastici, ma anche la disperazione avvertita da una generazione di studenti che vede andare in frantumi le proprie speranze e il proprio futuro”.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Dalla Russia filtra ottimismo: “Accordo vicino”. Ma no a concessioni sui territori né su truppe Nato in Ucraina
Esteri / Trump fa causa alla BBC per diffamazione e chiede un risarcimento da 10 miliardi di dollari
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Ti potrebbe interessare
Esteri / Dalla Russia filtra ottimismo: “Accordo vicino”. Ma no a concessioni sui territori né su truppe Nato in Ucraina
Esteri / Trump fa causa alla BBC per diffamazione e chiede un risarcimento da 10 miliardi di dollari
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”