Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 12:08
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

La Cina cancella la vittoria di Chloé Zhao agli Oscar: la stampa non dà la notizia e i post social sono censurati

Immagine di copertina
La pagina di ricerca Douban oscurata. Credit: AP e Chloé Zhao. Credit: EPA/Chris Pizzello

La regista Chloé Zhao ha fatto la storia diventando la prima donna asiatica a vincere un Oscar come miglior regista per il suo film Nomadland e la seconda donna in assoluto a vincere il premio. Ma in Cina, dove Zhao è nata e dove ha vissuto fino all’età di 14 anni, la sua vittoria non è stata celebrata. I media statali cinesi non hanno riportato la notizia dell’Oscar. E nessuna menzione della sua vittoria è stata fatta su CCTV e Xinhua, i due organi d’informazione ufficiali del regime. Lo riporta da Pechino Associated Press.

Non è stata nemmeno trasmessa la cerimonia degli Academy Awards di ieri sera in Cina. Il Washington Post ricorda che è la prima volta dal 2003, che l’emittente statale CCTV non manda in onda gli Oscar. E per la prima volta in 50 anni la cerimonia degli Oscar non è stata trasmessa nemmeno a Hong Kong, che è sotto il crescente controllo di Pechino. La tv della ex colonia britannica la trasmette tutti gli anni a partire dal 1969. Pare infatti che la Cina non abbia preso bene la candidatura del documentario Do Not Split, sulle proteste a Hong Kong nell’estate 2019, girato dal regista norvegese Anders Hammer. Né le autorità cinesi né gli Academy Awards hanno confermato che il divieto di trasmissione era dovuto al documentario o a Nomadland, e l’emittente principale di Hong Kong ha affermato che la decisione di non mandarlo in onda quest’anno è legata a “motivi commerciali”.

Non solo non è stata trasmessa la cerimonia, anche i post sull’argomento pubblicati sui social media sono stati censurati. Un post che annunciava la vittoria di Chloé Zhao sulla rivista cinematografica Watch Movies, che ha oltre 14 milioni di follower sul popolare portale cinese Weibo, sarebbe stato censurato poche ore dopo la sua comparsa questo lunedì mattina. Stessa sorte per l’hashtag ‘”Chloe Zhao vince come miglior regista”, bloccato sulla piattaforma, con gli utenti che hanno ricevuto un messaggio di errore: “In conformità con le leggi e i regolamenti pertinenti, la pagina non è stata trovata”.

Sempre secondo quanto riporta AP, alcuni utenti avrebbero provato a aggirare la censura ricorrendo all’uso di “zt” per postare su Zhao, utilizzando le iniziali del suo nome completo in cinese, Zhou Ting. Ma digitando il nome di Zhou in cinese su Weibo sarebbero comparsi solo post non correlati dall’inizio di aprile. La ricerca della parolaOscar” porta solo a post ufficiali delle ambasciate della Corea del Sud e degli Stati Uniti.

Anche l‘app Douban, molto popolare tra gli appassionati di cinema in Cina, ha oscurato le ricerche di “Nomadland” e “Zhao Ting” e il risultato è lo stesso messaggio di errore: “I risultati della ricerca non possono essere visualizzati in conformità con le leggi e i regolamenti pertinenti”. Sulla stessa app in diversi thread di discussione su Zhao sono stati cancellati i commenti. È stato eliminato anche un articolo su WeChat, la più grande app di messaggistica del paese.

Eppure fino al mese scorso la regista Chloé Zhao è stata elogiata dalla Cina. Fino a marzo, infatti, la incensavano per la vittoria ai Golden Globe. A inizio marzo il giornale cinese Global Times ancora elogiava Zhao definendola “l’orgoglio della Cina“. Ma in pochi giorni la cineasta è diventata il bersaglio di un’intensa attività di trolling online ed è stata accusata di “diffamare la Cina“, dopo che sui social è riemersa una sua vecchia intervista del 2013 rilasciata alla rivista Filmmaker, dove la regista, raccontando la sua adolescenza in Cina, criticava il suo Paese d’origine definendolo “un luogo di bugie“. Negli ultimi giorni ogni riferimento al suo film Nomadland in Cina era stato cancellato. Anche gli orari degli spettacoli al cinema per Nomadland, la cui uscita nelle sale era prevista per la fine di aprile, sono stati rimossi dai principali siti web di biglietteria.

Il South China Morning Post, a Hong Kong, ha scelto invece di dare ampio spazio alla vittoria della regista Zhao descrivendo anche l’operazione di censura in corso nel continente cinese.

Leggi anche: 1. Chloé Zhao fa la storia: è la prima donna asiatica a vincere l’Oscar per la miglior regia; // 2. Nomadland, di cosa parla il film pluripremiato agli Oscar 2021

Ti potrebbe interessare
Cinema / È morta Paola Gassman, primogenita di Vittorio: aveva 78 anni
Cinema / Gli attori italiani fanno causa a Netflix: “Basta compensi irrisori”
Cinema / “Food for profit” è un successo: incassati 300mila euro in un mese
Ti potrebbe interessare
Cinema / È morta Paola Gassman, primogenita di Vittorio: aveva 78 anni
Cinema / Gli attori italiani fanno causa a Netflix: “Basta compensi irrisori”
Cinema / “Food for profit” è un successo: incassati 300mila euro in un mese
Cinema / Il ritorno di Kevin Spacey: il premio Oscar recita in un film scritto da Eva Henger
Cinema / È morto l'attore Louis Gossett Jr, il sergente di "Ufficiale e Gentiluomo"
Cinema / Giappone, otto mesi dopo la prima arriva nelle sale il film premio Oscar “Oppenheimer”: esposti cartelli di avvertenza fuori dai cinema
Cinema / Venduta all’asta la zattera del film Titanic che salvò Kate Winslet: il prezzo da capogiro | VIDEO
Cinema / Cameron Diaz diventa mamma a 51 anni: “Ma non pubblicherò foto di mio figlio”
Cinema / “La Storia Infinita”, annunciato il reboot del film cult degli anni Ottanta
Cinema / La figlia di Bruce Willis e Demi Moore rivela: “Sono autistica”