Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 17:51
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

La prima colonia francese a schierarsi con Charles de Gaulle

Immagine di copertina
Il governatore del Ciad Felix Eboué insieme a Charles de Gaulle

Quando in Francia fu instaurato il governo filonazista di Vichy, il Ciad fu la prima colonia che scelse di schierarsi con Charles de Gaulle

France Libre, in italiano Francia Libera, era il nome dell’organizzazione francese che nel luglio 1940, pochi giorni dopo la vittoria della Germania nazista in Francia, non si schierò con il governo fantoccio di Vichy ma decise di continuare a combattere.

A capo di quest’organizzazione ci fu il generale Charles de Gaulle, che raccolse sotto di sé tutti gli uomini e i militari che non riconobbero il nuovo governo collaborazionista.

Fino a quando a partire dal 1943, data dello sbarco in Sicilia, la guerra non tornò a combattersi anche nel cuore dell’Europa occidentale, il grosso del sostegno per la Francia libera arrivò dai ranghi del vasto impero coloniale francese.

Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come

Nel 1940 gran parte dei governatori dei territori coloniali erano schierati con il nuovo governo di Vichy guidato dal maresciallo Philippe Petain. Tra di loro c’era anche il governatore dell’Africa Equatoriale, federazione che comprendeva gli attuali Ciad, Repubblica Centroafricana, Congo e Gabon, Pierre Boisson. Ma il governatore del Ciad – una suddivisione dell’Africa Equatoriale -, Felix Ebouè, non era dello stesso avviso.

Quando Boisson, già nel 1940, fu promosso alto commissario per le Colonie, si trasferì a Dakar, facendo diminuire la propria influenza sull’Africa Equatoriale e contribuendo a far crescere quella di Eboué. Il 26 Agosto 1940, il Ciad si schierò ufficialmente con la Francia libera, divenendo il primo territorio francese a fare questa scelta. In pochi giorni, tutti i territori dell’Africa Equatoriale francese ad eccezione del Gabon si schierarono con Eboué, e anche il Camerun francese fece lo stesso. Contemporaneamente, in altre aree del mondo, Nuova Caledonia, Polinesia francese e colonie in Cina e India si schierarono con De Gaulle.

L’Africa Equatoriale divenne grazie alla scelta di Eboué il centro delle operazioni della Francia Libera in Africa. Dopo un fallito tentativo, sostenuto dai britannici, di prendere possesso dello strategico porto di Dakar, proprio dall’Africa Equatoriale le truppe fedeli a De Gaulle entrarono in Gabon nel novembre 1940.

Nel 1942 truppe angloamericane, sostenute dalla Francia libera, dettero inizio all’operazione Torch e sbarcarono sulle coste del Marocco e dell’Algeria, invadendo la parte rimanente dell’impero coloniale francese in Africa e iniziando uno scontro con le forze dell’Asse in Tunisia e Libia.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”
Esteri / Sudan: cronistoria di una guerra dimenticata
Esteri / Il piano di Trump è l’unica via possibile per la pace in Ucraina (di F. Bascone)
Esteri / Altro che trappola del debito: dalla Silicon Valley ai porti di mezzo mondo, ecco l’impero segreto dei prestiti della Cina
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale