Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 18:36
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Lasciano morire il figlio di 4 mesi nel degrado, tra sangue e vermi nel pannolino

Immagine di copertina

Lascia morire il figlio di 4 mesi sul dondolo per bambini tra vermi e feci, la mamma è stata condannata all’ergastolo per omicidio.

Morto per malnutrizione, disidratazione e un’infezione da batterio Escherichia coli, il bambino, di nome Sterling, è stato trovato in condizioni disastrose: era già senza vita e sanguinava dalla bocca, nel suo seggiolino a dondolo in una camera da letto arroventata dalle alte temperature nella sua casa di Alta Vista, in Iowa. Il piccolo era in pessime condizioni igieniche e odorava di urina, feci e muffa.

Non veniva lavato da settimane ed era infestato dai bigattini. I vestiti e il pannolino, che non veniva cambiato da più di quindici giorni, erano pieni di vermi, la sua copertina era intrisa di urina. In quella situazione sembra quasi un miracolo che la sorellina di due anni del piccolo, che ora è stata consegnata ai servizi sociali, fosse ancora viva.

La mamma di Sterling si chiama Cheyanne Harris, 22enne tossicodipendente di Alta Vista, in Iowa, passerà in carcere il resto dei suoi giorni per aver lasciato morire di fame e di sete il figlio di soli quattro mesi.

Stessa pena anche per il padre del bimbo, il 29enne Zakhary Khoen, che, così come Cheyanne, era troppo preso dalla droga per interessarsi alla sorte del suo bimbo che stava morendo.

Essersi disperata per un anno e mezzo, aver pianto a dirotto e implorato perdono durante tutto il processo non ha impietosito nessuno e non l’ha salvata da una ineluttabile condanna all’ergastolo: ai giudici sono bastate quattro ore per decidere la sua sorte.

La madre aveva cercato di essere considerata mentalmente inferma a causa della droga, aveva parlato a lungo della sua depressione post-partum, aveva chiesto un nuovo processo, ma non c’è stato nulla da fare.

Solo davanti alla sbarra degli imputati ha forse capito a quale morte orribile sia andato incontro il bambino per colpa della sua noncuranza. Un senso di colpa che le rimarrà impresso a lungo.

> LEGGI ANCHE: La bambina che vive con una famiglia di tossicodipendenti, le foto
Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Esteri / Oms: “Oltre 1.000 persone sono morte a Gaza in attesa di un’evacuazione medica dal luglio 2024”
Esteri / L’indiscrezione: “Grecia, Israele e Cipro valutano una forza militare congiunta nel Mediterraneo”
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Piogge torrenziali, raid aerei e aiuti in ritardo: la tregua con Israele regge ma a Gaza si continua a morire
Esteri / Il discorso di Trump agli Usa: “Ho ereditato un disastro ma ora l’America è tornata”
Esteri / Iran, condannato a morte per “corruzione sulla Terra”: ora il pugile Mohammad Javad Vafaei Sani rischia l’esecuzione
Esteri / Putin minaccia: “La Russia raggiungerà tutti gli obiettivi in Ucraina. Con la diplomazia o con la forza”