Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 18:36
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

18mila morti per terrorismo

Immagine di copertina

Lo dice il rapporto Global Terrorism Index 2014. Due terzi sono dovuti ad attentati di gruppi jihadisti

Nel 2013 ci sono stati 10mila attentati terroristici che hanno causato 18mila vittime. Questo è ciò che emerge dal Global Terrorism Index 2014, rapporto pubblicato dall’Insitute for Economics and Peace (Iep).

Il 66 per cento di questi attentati è stato compiuto dai gruppi jihadisti dell’Isis, di Al Qaeda, di Boko Haram e dei guerriglieri talebani, gruppi che, a detta del rapporto, “ricorrono a ideologie basate su interpretazioni estreme dell’Islam wahabita”.

Il Paese che ha pagato più caro il prezzo del terrorismo è stato l’Iraq, dove sono morte 6.300 persone: circa un terzo di tutte le vittime del terrorismo del 2013. Se all’Iraq si aggiungono poi la Siria, l’Afghanistan, il Pakistan e la Nigeria, i morti salgono allora a 15mila: oltre l’80 per cento del totale.

“Con la destabilizzazione della Siria, che è ora dilagante anche in Iraq, abbiamo notato il rapido aumento del terrorismo” ha detto Steve Killea, presidente dell’Iep, commentando i numeri del rapporto.

La destabilizzazione di questi Paesi è una possibile spiegazione del trend con cui il terrorismo è cresciuto negli ultimi anni: se nel 2000 – l’anno prima degli attentati dell’11 settembre e dell’inizio della guerra al terrorismo – le vittime di attacci terroristici sono state poco più di 3mila, nel 2012 sono state oltre 11mila, fino a raggiungere le 18mila nel 2013.

A pagare caro il prezzo del terrorismo sono anche i bambini. Il capo delle operazioni umanitarie dell’Onu, Valerie Amos, ha notato che “nel 2014 in Iraq si ritiene che siano stati uccisi o mutilati 700 bambini” e che “5,2 milioni di persone hanno bisogno di aiuto, gli sfollati dall’inizio del 2014 sono oltre 2 milioni, di cui la metà bambini”.

Questo rapporto è arrivato a pochi giorni di distanza dal video dell’Isis in cui è stata mostrata l’avvenuta uccisione dell’ostaggio americano Peter Kassig insieme alla decapitazione di 16 soldati siriani.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Esteri / Oms: “Oltre 1.000 persone sono morte a Gaza in attesa di un’evacuazione medica dal luglio 2024”
Esteri / L’indiscrezione: “Grecia, Israele e Cipro valutano una forza militare congiunta nel Mediterraneo”
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Piogge torrenziali, raid aerei e aiuti in ritardo: la tregua con Israele regge ma a Gaza si continua a morire
Esteri / Il discorso di Trump agli Usa: “Ho ereditato un disastro ma ora l’America è tornata”
Esteri / Iran, condannato a morte per “corruzione sulla Terra”: ora il pugile Mohammad Javad Vafaei Sani rischia l’esecuzione
Esteri / Putin minaccia: “La Russia raggiungerà tutti gli obiettivi in Ucraina. Con la diplomazia o con la forza”