Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 10:58
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Economia

Salvini: “Lo spread? Colpi di coda per intimorire”

Immagine di copertina

SPREAD OGGI SALVINI – Lo spread sale ma Matteo Salvini non si sente chiamato in causa. Il vicepremier minimizza sui rischi di una crescita del differenziale tra rendimento dei titoli di Stato italiani, decennali, ed omologhi tedeschi. Commentando la risalita il vicepremier e leader della Lega, rispondendo alle domande dei giornalisti a San Severo, in provincia di Foggia, ha parlato di generici “colpi di coda”.

S&D

Spread oggi 16 maggio 2019 | Salvini

“Stanno tentando gli ultimi colpi di coda perché hanno capito che l’Europa può cambiare”, ha affermato Salvini rispondendo alle domande se fosse preoccupato per l’aumento dello spread. “Con il voto del 26 maggio – ha poi aggiunto il ministro dell’Interno – non solo in Italia, in Olanda si può cambiare rimettendo al centro il lavoro, la famiglia, i diritti e non la finanza e il business. Quindi usano lo spread per intimorire”.

Spread, i dati del 16 maggio 2019

Non sono mancate oggi le frecciate degli avversari politici. Il capogruppo del Partito Democratico alla Camera Graziano Delrio ha detto: “Ormai non è più solo uno stucchevole spettacolo la quotidiana schermaglia tra Salvini e Di Maio. Hanno portato l’Italia in zona pericolo come è evidente dallo spread tornato a sfiorare quota 300 mentre il governo è chiuso, da settimane, per campagna elettorale. Vadano a casa. L’Italia merita di meglio”.

Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, poi, a margine della presentazione di un rapporto dell’Ocse alla Camera, ha affermato: “Dobbiamo evitare messaggi che creano solo tensioni gratuite e fanno elevare lo spread solo dalle parole”. “Chiaramente – ha proseguito il numero uno di Confindustria – questo ci impone di avere attenzione al debito pubblico, la cui riduzione ci farebbe ridurre gli interessi che paghiamo ogni anno per 70 miliardi di euro e, nel medio termine, dovrebbe essere una delle grandi priorità da affrontare”.

Spread, Visco: “È salito anche per i timori di uscita dall’euro”

Sul limite del 3% di deficit/pil, che nei giorni scorsi il vicepremier Salvini ha detto di voler superare, “da tempo – ha proseguito Boccia – noi siamo dell’idea che non vada superato superare il 3% non significa solo sforare le regole europee, è una questione italiana, significa più deficit e più debito pubblico”.

Ti potrebbe interessare
Economia / I trasporti ai tempi dell’intelligenza artificiale
Economia / La classifica delle città più ricche d’Italia: Portofino in testa con un reddito medio oltre i 90mila euro
Economia / Patto di stabilità, Confagricoltura: “Serve accordo sui bilanci nazionali”
Ti potrebbe interessare
Economia / I trasporti ai tempi dell’intelligenza artificiale
Economia / La classifica delle città più ricche d’Italia: Portofino in testa con un reddito medio oltre i 90mila euro
Economia / Patto di stabilità, Confagricoltura: “Serve accordo sui bilanci nazionali”
Economia / Stazioni del territorio: il progetto del gruppo Fs per rigenerare i piccoli centri con nuovi servizi
Economia / La rivoluzione smart della logistica
Economia / L’AD del Gruppo Fs Luigi Ferraris: “Anno record in termini di capacità e sviluppo”
Ambiente / Luce per la casa: con la fine del mercato tutelato occhi puntati sulle offerte attente all’ambiente
Economia / Aree di servizio con colonnine per la ricarica elettrica: Ip e Macquarie danno vita alla joint venture IPlanet
Economia / La Starlink di Elon Musk contro Tim: “Ostacola lo sviluppo dei nostri servizi satellitari per Internet veloce”
Economia / Stop allo smart working semplificato, si torna alle regole pre-Covid. Cosa cambia