“Le ragioni storiche, politiche e partitiche che portarono alla divisione tra i sindacati italiani non esistono più. Oggi possiamo avviare un nuovo processo di unità tra Cgil, Cisl e Uil”.
Sono le parole del segretario generale della Cgil Maurizio Landini in una lunga intervista a “Repubblica” in occasione del primo maggio, festa dei lavoratori.
Il significato della Festa del Lavoro del Primo Maggio
Al quotidiano romano, Landini ha chiarito che “non deve essere un’operazione degli apparati burocratici”. L’idea lanciata dall’ex segretario della Fiom, è che nasca “dal basso, dalla partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori iscritti e non, assecondato dalle scelte dei gruppi dirigenti”.
Maurizio Landini è il nuovo segretario generale della Cgil
Per Landini, alla sua prima volta come segretario della Cgil il 1 maggio, questo è il momento storico giusto per un sindacato unitario: “Sulla nostra tripartizione sindacale ha pesato enormemente la divisione del mondo nel secolo scorso in blocchi contrapposti.
Oggi non c’è più nulla di quella stagione, non ci sono più i partiti, il Pci, la Dc e il Psi, che avevano tra le loro ambizioni anche quella di rappresentare il lavoro”.
Un mondo antico che per l’ex Fiom quindi non c’è più. “Cgil, Cisl e Uil hanno conquistato una propria autonomia e per questo possono andare oltre l’unità di azione – ha spiegato Landini – Abbiamo proposte condivise sul fisco, sulla sanità, sulle pensioni, sul Mezzogiorno, sulla contrattazione, sulle politiche per gli investimenti pubblici e per valorizzare il lavoro nella pubblica amministrazione”.
All’appello ha risposto il vicepremier Luigi Di Maio: “Ho un atteggiamento laico riguardo questo tema, cioè non tifo nè per una cosa nè per un’altra”, riferito ai microfoni di Rtl 102.