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Home » Economia

Lettera a TPI: “Il lavoro va difeso a livello europeo”

Immagine di copertina
Credit: Unsplash

Riceviamo e pubblichiamo di seguito questa lettera arrivata alla redazione.

Lo scorso 23 maggio ho partecipato, all’interno dello spazio Esperienza Europa-David Sassoli di Roma, a un incontro, organizzato da TPI e dal Parlamento europeo, dedicato al mondo del lavoro. Tra gli ospiti, gli eurodeputati Nicola Zingaretti (Pd), ex presidente della Regione Lazio ed ex segretario del Partito Democratico, Pasquale Tridico (M5S), ex presidente dell’Inps, e Francesco Torselli (FdI).

Il fulcro della discussione ha riguardato il tema degli stage, tirocini e internship, troppo spesso confusi nel nostro Paese. Una confusione che, nella pratica, si traduce in percorsi poco regolamentati, mal retribuiti (non retribuiti in molti casi) e a volte utilizzati impropriamente come surrogati di impiego.

Le testimonianze e i dati raccolti hanno fatto emergere criticità significative: in Italia manca una cultura diffusa che riconosca il valore formativo del tirocinio, distinguendolo nettamente dal lavoro subordinato. Interessante il confronto con la Spagna, portato come esempio virtuoso: a seguito di riforme recenti, Madrid ha introdotto norme più rigorose per garantire retribuzioni e dignità ai giovani in formazione. Una linea che mostra come, con volontà politica, le direttive europee possano essere recepite, accolte e lavorate in modo efficace, contribuendo a ridurre la differenza generazionale nel mondo del lavoro.

L’incontro si è sviluppato in un clima di ascolto e partecipazione, sottolineando il legame stretto tra le scelte dell’Unione europea e la vita quotidiana dei cittadini. È infatti chiaramente emerso come le prossime elezioni europee non siano un semplice passaggio elettorale, ma un momento cruciale per incidere sul futuro delle politiche occupazionali, soprattutto giovanili.

L’evento ha rappresentato un’occasione per riaccendere l’interesse delle persone e per restituire centralità a un tema spesso trascurato nel dibattito pubblico. E, soprattutto, ha ricordato che il lavoro, quando è giusto e tutelato, non è solo una questione nazionale, ma un diritto da difendere a livello europeo.
Jonathan Di Maggio

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