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Via Crucis 2020: chi ha scritto le meditazioni

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Via Crucis 2020: chi ha scritto le 14 meditazioni di oggi

VIA CRUCIS 2020 MEDITAZIONI – La Via Crucis di Papa Francesco, in programma oggi – venerdì 10 aprile 2020 -, a differenza delle precedenti, non si terrà al Colosseo bensì in una Piazza San Pietro che il Pontefice percorrerà da solo. Durante la funzione saranno lette le meditazioni delle 14 stazioni che quest’anno sono proposte dalla cappellania della Casa di Reclusione “Due Palazzi” di Padova.

S&D

Ma chi ha scritto esattamente le meditazioni della Via Crucis di oggi, 10 aprile? Raccogliendo l’invito di Papa Francesco, 14 persone hanno meditato sulla Passione di Nostro Signore Gesù Cristo rendendola attuale nelle loro esistenze. Tra loro, si legge nel testo edito dalla Libreria Editrice Vaticana, figurano cinque persone detenute, una famiglia vittima per un reato di omicidio, la figlia di un uomo condannato alla pena dell’ergastolo, un’educatrice del carcere, un magistrato di sorveglianza, la madre di una persona detenuta, una catechista, un frate volontario, un agente di Polizia Penitenziaria e un sacerdote accusato e poi assolto definitivamente dalla giustizia dopo otto anni di processo ordinario. Di seguito alcune delle meditazioni della Via Crucis di oggi, 10 aprile 2020:

Meditazione prima stazione: l’ergastolano

“Quando, rinchiuso in cella, rileggo le pagine della Passione di Cristo – racconta l’ergastolano, a cui è stata affidata la meditazione sulla Prima Stazione della Via Crucis – scoppio nel pianto: dopo ventinove anni di galera non ho ancora perduto la capacità di piangere, di vergognarmi della mia storia passata, del male compiuto. Mi sento Barabba, Pietro e Giuda in un’unica persona. Il passato è qualcosa di cui provo ribrezzo, pur sapendo che è la mia storia”.

“Ho vissuto anni – prosegue – sottoposto al regime restrittivo del 41-bis e mio padre è morto ristretto nella stessa condizione. Tante volte, di notte, l’ho sentito piangere in cella. Lo faceva di nascosto ma io me ne accorgevo. Eravamo entrambi nel buio profondo. In quella non-vita, però, ho sempre cercato un qualcosa che fosse vita: è strano a dirsi, ma il carcere è stato la mia salvezza”.

Meditazione terza stazione: l’omicida

Un altro detenuto, omicida, a cui è affidata la meditazione sulla Terza Stazione si sente “la versione moderna del ladrone che a Cristo implora: “Ricordati di me!”. Più che pentito, lo immagino come uno che è consapevole di essere sulla strada errata”.

Come accaduto a lui, segnato da una infanzia, ostile, dalla ricerca spasmodica di “amici sinceri” che non ha mai trovato. “Soffrivo per la felicità degli altri, sentivo i bastoni tra le ruote, mi chiedevano solo sacrifici e regole da rispettare: mi sono sentito un estraneo per tutti e ho cercato, ad ogni costo, una mia rivalsa”.

“Avevo condotto anche la mia famiglia nel burrone: per causa mia, hanno perso il loro cognome, l’onorabilità, sono divenuti soltanto la famiglia dell’assassino. Non cerco scusanti né sconti, espierò la mia pena fino all’ultimo giorno perché in carcere ho trovato gente che mi ha ridato la fiducia perduta”.

Meditazione quinta stazione: l’abusatore

La Quinta Stazione è affidata ad una persona condannata per abusi sui minori: “Con il mio mestiere ho aiutato generazioni di bambini a camminare diritti con la schiena. Un giorno, poi, mi sono trovato a terra: il mio lavoro è diventato l’appiglio per una condanna infamante – le parole della persona condannata -. Sono entrato in carcere: il carcere è entrato a casa mia. Da allora sono diventato un randagio per la città: ho perso il mio nome, mi chiamano con quello del reato di cui la giustizia mi accusa, non sono più io il padrone della mia vita”.

Nella Quinta Stazione avviene l’incontro tra Gesù e Simone di Cirene, in cui questo detenuto rivede se stesso. “La croce che mi hanno caricato sulle spalle è pesante Dentro le carceri Simone di Cirene lo conoscono tutti: è il secondo nome dei volontari, di chi sale questo calvario per aiutare a portare una croce; è gente che rifiuta la legge del branco mettendosi in ascolto della coscienza”.

Meditazione nona stazione: il pluripregiudicato

Nella Nona Stazione Gesù cade per l’ultima volta, prima di essere crocifisso. La meditazione è affidata ad un detenuto che più ha conosciuto più volte il carcere. Poi durante l’ultima detenzione diventa nonno. “Un giorno, alla mia nipotina, non racconterò il male che ho commesso ma solamente il bene che ho trovato. Le parlerò di chi, quando ero a terra, mi ha portato la misericordia di Dio”.

In carcere “la vera disperazione è sentire che nulla della tua vita ha più un senso: è l’apice della sofferenza, ti senti il più solo di tutti i solitari al mondo. È vero che sono andato in mille pezzi, ma la cosa bella è che quei pezzi si possono ancora tutti ricomporre”.

Dove vedere la Via Crucis (e le meditazioni) in tv e streaming

Abbiamo visto alcune delle meditazioni della Via Crucis in programma oggi, 10 aprile 2020, alle ore 21, ma dove sarà possibile seguirla? La Via Crucis andrà in onda in diretta tv su Rai 1 a partire dalle ore 21. Sarà possibile seguirla anche in live streaming su RaiPlay.it.

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