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Sardegna, spunta un “ecomostro” a Tavolara: realizzato per il matrimonio del principe di Giordania

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Sardegna, spunta un “ecomostro” a Tavolara: realizzato per il matrimonio del principe di Giordania

“Una sassata bianca nell’occhio degli italiani”. Gian Antonio Stella ha bollato così, sul Corriere della Sera, l’ultimo ecomostro a spuntare sulle coste italiane. Un enorme capannone bianco, allestito nel giro di poche ore davanti all’isola sarda di Tavolara per celebrare un matrimonio eccellente.

Una struttura larga 70 metri, profonda 30 e alta 15, costruita senza permessi con la promessa che sarà temporanea. Il timore di molti è che resti a lungo sull’isola gallurese.

Il capannone, fotografato per la prima volta da un ambientalista, ospiterà il prossimo 10 giugno le nozze del figlio del re di Giordania, Hussein bin Abdullah, che sposerà l’ereditiera saudita Rajwa al-Saif.

Né la soprintendenza paesaggistica di Sassari, né il comune di Loiri-Porto San Paolo avrebbero dato alcun via libera alla sua costruzione, giustificata invece da una norma regionale, la lettera F del comma secondo dell’art. 15 della Legge regionale sarda del 23 ottobre 1985, che consente “opere oggettivamente precarie dirette a soddisfare obiettive esigenze eccezionali, contingenti e temporalmente determinate, anche di durata superiore a centoventi giorni, tali da poter essere rimosse immediatamente alla cessazione della necessità”.

Un’interpretazione contestata dal Gruppo d’intervento giuridico (GrIG), secondo quanto riporta Stella. L’organizzazione ritiene infatti che capannoni come questo, eretti in zone ad alta rilevanza naturalistica, non sarebbero contemplati dalla norma. Il presidente Stefano Deliperi ha presentato una richiesta di accesso agli atti al governo, ai ministri della Cultura e del Paesaggio, alla regione Sardegna, alle soprintendenze e alla procura, chiedendo “la copia degli atti autorizzativi e dei provvedimenti adottati in seguito agli accertamenti”.

Il sindaco di Loiri-Porto San Paolo, Francesco Lai, ha detto di essere solo stato informato che sarebbe stata una grande opportunità, che doveva però rimanere riservata. L’unica richiesta, da lui negata, sarebbe stata relativa alla concessione per un mese del parcheggio pubblico di Cala Finanza. “Il giorno dopo deve essere tutto smontato. A costo di andare lì io con la chiave inglese, bullone per bullone”, ha detto il primo cittadino.

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