Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 13:42
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

Salvatore, bidello pendolare “ordinario”: in treno da Napoli a Pordenone per avere un lavoro stabile

Immagine di copertina

L’Italia è piena di storie di lavoratori pendolari. Persone comuni che senza riflettori ogni giorni macinano km per potersi recare a lavoro e avere una vita dignitosa. Dopo la storia – poco verificata – della bidella Giuseppina che raccontava di fare tutti i giorni avanti e indietro Napoli-Milano, c’è la storia di Salvatore che fa anch’egli il pendolare ma con un racconto che torna nei tempi e nei costi.

Salvatore Sorrentino fa il bidello pendolare da 4 anni: ogni settimana viaggia da Napoli a Pordenone, in aereo, treno o bus. Il 36enne campano, infatti, ha ottenuto la nomina, a tempo determinato, all’Isis Mattiussi-Pertini, dove lavora sei ore a settimana, il sabato.

Un sacrificio enorme, di tempo e di denaro, che Salvatore ha deciso di fare con un obiettivo ben chiaro: diventare di ruolo e ottenere così un lavoro stabile. A raccontare, la sua storia, che richiama quella simile della bidella di Napoli che ha ottenuto un posto a Milano, è il Messaggero Veneto di oggi.

E nel suo caso i conti invece tornano. «Parto da Napoli ogni venerdì sera per raggiungere Pordenone, dove lavoro dalle 8 alle 14 di sabato. Completato il mio orario di lavoro settimanale torno a casa. Generalmente arrivo all’alba di domenica».

La distanza che lo separa dal Friuli è tanta: “Andata e ritorno percorro 1.600 chilometri a bordo di bus, treni o aerei”. E Sorrentino dice di aver sorriso quando ha sentito il racconto della collega pendolare che si sposta da Napoli a Milano: “Da quattro anni faccio il pendolare per un giorno di servizio a settimana. A scuola, ogni sabato, i colleghi mi chiedono com’è andato il viaggio della speranza”.

Qualche volta anche lui non ce la fa: “Se me la vedo brutta chiedo ospitalità a un collega a Cordenons per riposare qualche ore il venerdì notte. Succede quando arrivo a destinazione con qualche ora di anticipo. In questo caso le spese aumentano di 25 euro”.

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Le tre sedie in cucina e l’impronta 97F attribuita al killer, la procura scopre le carte sul delitto di Garlasco
Cronaca / Villa Pamphili, l'ultimo testimone che ha visto Ford con la bimba viva: "Era ubriaco"
Cronaca / Villa Pamphili, il vero nome di Rexal Ford è Francis Kaufmann
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Le tre sedie in cucina e l’impronta 97F attribuita al killer, la procura scopre le carte sul delitto di Garlasco
Cronaca / Villa Pamphili, l'ultimo testimone che ha visto Ford con la bimba viva: "Era ubriaco"
Cronaca / Villa Pamphili, il vero nome di Rexal Ford è Francis Kaufmann
Cronaca / L'ultimo messaggio del killer di Rexal Ford prima della fuga: "Mia moglie mi ha lasciato"
Cronaca / Perugia, quattordicenne si tuffa in un lago artificiale e muore
Cronaca / Delitto di Garlasco, il legale di Sempio: “Il concorso nell’omicidio è un escamotage per accusare Andrea”
Cronaca / L'ultimo mistero di Rexal Ford, il killer di Villa Pamphili: "Non è un clochard"
Cronaca / L’Area 51 di Genny Lo Zio: così a Rozzano gli ex detenuti hanno una seconda occasione
Cronaca / Arrestato il killer di Villa Pamphili: era scappato in Grecia
Cronaca / L'ex compagna di scuola di Emanuela Orlandi: "La vidi salire su un’auto nera"