Provini trappola per giovani attrici, chiesti 9 anni per il finto regista Claudio Marini
Provini trappola per giovani attrici, chiesti 9 anni per il finto regista Claudio Marini
Avrebbe tentato di violentare 12 aspiranti attrici con la scusa dei provini. Per questo la procura di Roma ha chiesto 9 anni di carcere per il sedicente regista Claudio Marini. L’inchiesta, che riguarda 4 presunte violenze a Milano e 8 a Roma, potrebbe finalmente sfociare in un processo dopo i rinvii degli ultimi mesi. Al 50enne ciociaro viene contestato anche un tredicesimo episodio, oggetto però di un altro procedimento.
Secondo la procura, Marini prometteva alle attrici ruoli in film intitolati “Miele amaro”, “Un gioco pericoloso”, “La forza dell’amore”, mai realizzati, per poi attirarle in casa, dove tentava di violentarle. Lo scorso gennaio l’uomo, noto in Ciociaria per la regia di diverse fiere canore, è tornato in libertà per decorrenza dei termini. Era stato arrestato nel 2020 a seguito della denuncia delle aspiranti attrici, tutte meno che ventenni all’epoca dei fatti avvenuti tra ottobre 2019 e luglio 2020.
Secondo quanto riportano gli atti, il modus operandi di Marini prevedeva prima un invito in un locale, come un bar, per fare un provino. Poi, “dopo aver recitato con la vittima all’interno del locale”, invitava le ragazze a casa per provare un’altra scena. Qui, secondo una delle accuse, le “faceva denudare nella parte superiore del corpo, la baciava in bocca, la abbracciava e la palpeggiava sul seno”. Tutte le ragazze sono poi riuscite a divincolarsi e fuggire, denunciando il 50enne.