Pietro Orlandi: “Papa Leone? Mi aspetto più coraggio su Emanuela. Wojtyla è stato un depistatore”

Pietro Orlandi torna a parlare della scomparsa della sorella nel podcast di Hoara Borselli "Un Altro Pianeta"
Ospite del podcast di Hoara Borselli, Un Altro Pianeta, Pietro Orlandi torna a parlare della sorella Emanuela chiedendo, ancora una volta, che si faccia piena luce sulla vicenda. “Quel 22 giugno di 42 anni fa non avrei mai pensato che sarebbero passati quattro papi e che il caso di mia sorella sarebbe stato oggi ancora aperto” ha dichiarato. Sul nuovo Pontefice, invece, Pietro Orlandi ha dichiarato: “Quello che mi aspettavo dai suoi predecessori e che non hanno fatto. Lui rappresenta Gesù Cristo sulla terra, è il capo della cristianità mondiale. Gli insegnamenti di Gesù si basano su due parole: verità e giustizia, due insegnamenti che i predecessori di Leone XIV non hanno mai seguito. Mi aspetto da lui che abbia più coraggio e che il suo pontificato si basi su questi due insegnamenti”.
Il fratello della ragazza scomparsa parla dei suoi predecessori, primo fra tutti Wojtyla: “Quando venne a casa nostra, pochi mesi dopo la scomparsa, era la persona più potente e influente al mondo. Ci disse che si trattava di un caso di terrorismo internazionale e che si sarebbe impegnato per arrivare a una soluzione. Non lo ha mai fatto. In quel momento ha messo sul piatto della bilancia da un lato la verità sulla scomparsa di Emanuela e dall’altro l’immagine delle istituzioni che lui rappresentava. Ha fatto una scelta: salvare quell’immagine. Da quel momento ha concesso al silenzio e all’omertà di calare su questa storia”.
“Benedetto XVI, invece, se ne è lavato completamente le mani e non ha mai voluto toccare l’argomento. Papa Francesco era inizialmente una speranza. Quindici giorni dopo la sua elezione l’ho incontrato con mia madre per caso nelle strade del Vaticano e ci ha detto che Emanuela era in cielo, un modo delicato di dire che era morta. Significava che sapeva più cose rispetto a noi. In lui avevo creduto ma quando ho fatto richiesta di sapere il muro si è alzato più di prima. La conduttrice e giornalista ha quindi chiesto a Orlandi un aggettivo per ognuno degli ultimi quattro papi. Giovanni Paolo II: “un depistatore”. Benedetto XVI: “Pilato”. Francesco: “poco coraggioso”. Leone XIV: “Non posso utilizzare aggettivi perché non lo conosco, ma posso sperare che sia una persona coraggiosa e che faccia il Papa”.
Alla domanda su chi potrebbe sapere la verità sulla scomparsa di Emanuela, Pietro Orlandi risponde: “Molte persone che sapevano, purtroppo, non ci sono più. Chiamerei sicuramente il cardinale Giovanni Battista Re perché sono convinto al cento per cento che sia a conoscenza di quello che è successo a mia sorella. Poi il magistrato Giancarlo Capaldo perché ciò che mi ha raccontato non corrisponde esattamente a quello che ha detto pubblicamente”.