Omicron, rischio ricoveri più basso del 40% rispetto a Delta: lo studio
Omicron, rischio ricoveri più basso del 40% rispetto a Delta: lo studio
La nuova variante omicron presenta una “moderata riduzione” del rischio di ricovero rispetto alla variante delta, con una probabilità del 40-45% inferiore di ricovero per Covid-19 dopo una visita in ospedale. Lo afferma l’ultimo studio dell’Imperial College di Londra sulla variante, che preoccupa gli esperti per l’estrema rapidità con cui si diffonde e la capacità di reinfettare anche chi è già stato contagiato da Covid-19. Oltre a manifestare queste caratteristiche, che hanno già spinto diversi paesi a introdurre nuove restrizioni, omicron sembra anche essere associato a forme meno gravi della malattia.
Secondo lo studio, con omicron il rischio di visitare un ospedale è del 20-25% inferiore rispetto a delta e quello di essere ricoverati è del 40-45 percento inferiore. Per chi non ha contratto Covid-19 o non è stato vaccinato, il rischio di ricovero è dell’11 percento in meno.
Secondo Neil Ferguson, alla guida del team che ha condotto lo studio, i nuovi risultati non alterano significativamente le stime per l’aumento dei ricoveri dovuto a omicron. L’istituto ritiene infatti che al culmine dell’ondata a gennaio, i ricoveri giornalieri dovrebbero arrivare a 3.000.
Secondo Ferguson, la “moderata riduzione” del rischio di ricovero associato a omicron rispetto a delta, è infatti controbilanciato “dalla ridotta efficacia dei vaccini contro l’infezione con la variante omicron”.
Secondo una precedente stima dell’Imperial College, due dosi di vaccino hanno un’efficacia contro omicron compresa tra lo 0 e il 20 percento e mentre per tre dosi l’efficacia è del 55-80 percento. Per chi è già guarito invece la protezione contro omicron potrebbe essere scesa fino al 19 percento. Per la nuova variante infatti il rischio di reinfezione è considerato 5,4 volte superiore rispetto alla delta, secondo l’Imperial College.
Anche un altro studio condotto in Scozia ha indicato una riduzione del rischio di ricovero con la variante omicron, stimata addirittura al 70 percento. I risultati, annunciati ieri, sono basati su un campione ristretto di casi di omicron che non comprende le fasce d’età più avanzate, considerate più vulnerabili.
La minore gravità potrebbe essere in parte dovuta a caratteristiche intrinseche della nuova variante, ma anche perché più spesso rispetto ad altre varianti, omicron ha una capacità maggiore rispetto a delta di reinfettare chi già è stato contagiato o vaccinato ed è, almeno parzialmente, già protetto dal virus.
Nonostante il rischio minore di ricovero presentato dalla variante, la velocità a cui si diffonde rischia comunque di portare a un rapido aumento dei posti letto occupati e a serie difficoltà per il sistema sanitario, come già avvenuto in Regno Unito, dove, nelle scorse ore è stato registrato un nuovo record di casi dall’inizio della pandemia, superando la soglia dei 100.000 casi giornalieri. Nella sola Londra domenica scorsa sono state ammesse 301 persone per Covid negli ospedali, un aumento del 78 percento rispetto alla settimana precedente.