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Roma, gli occupanti dopo il gesto dell’elemosiniere: “Non spegneranno la nostra energia”

Gli attivisti e gli abitanti lanciano un appello ai sindaci d’Italia contro il dercreto Lupi, che impedisce agli occupanti di pagare le utenze: "L'elemosiniere ha fatto quello che poteva e doveva fare la politica"

Per tutto il mondo che ruota intorno all’occupazione Spin Time Labs, in via S. Croce in Gerusalemme, è un giorno di festa.

Non lo è solo per gli abitanti del palazzo occupato del quartiere Esquilino, che dopo il gesto del cardinale Konrad Krajewski, che ha riallacciato la corrente elettrica, hanno di nuovo accesso a luce e acqua calda, ma anche per gli attivisti, gli artisti, l’associazione dei genitori e per tutti coloro che nell’ultima settimana sono stati vicino alle 420 persone (inclusi 98 bambini) che vivono nell’ex palazzo Inpdap, occupato dopo anni di abbandono.

Durante la conferenza stampa organizzata oggi a Spin Time Labs, alla presenza di decine di giornalisti, gli attivisti prendono posizione: “Ci sentiamo corresponsabili del gesto di padre Konrad, un’azione umana e coraggiosa che afferma la giustizia sociale come strumento di legalità e uguaglianza”.

Dicono di essere pronti a pagare per le utenze se le autorità le intesteranno a loro carico a canone sociale.

“Avevamo già richiesto di pagare in passato” – sottolineano – “ma l’articolo 5 del decreto Lupi impedisce agli occupanti abusivi di intestarsi le utenze e quindi di pagare regolarmente le bollette”.

Per questo lanciano una raccolta firme, che da un lato solidarizza con il cardinale e dall’altro rivolge un appello affinché tutti i sindaci di Italia seguano “l’esempio di Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, che ha fatto approvare una delibera in deroga all’articolo 5 del decreto Lupi”.

La petizione, disponibile online sul sito facciamociluce.org, ha già raccolto decine di sottoscrizioni.

Occupazione Spin Time Labs, dopo il gesto dell’elemosiniere del Papa parlano gli abitanti

“Quello che ha fatto l’elemosiniere del Papa è un segnale chiaro: di fronte alla sofferenza dell’umanità non si può rimanere indifferenti”, dice Andrea Alzetta, ex consigliere comunale e storico attivista di Action!,

“Per cui lui ci ha messo la faccia, si è sporcato le mani e ha risolto un problema. Ha fatto un atto da cui la politica dovrebbe imparare”, aggiunge Alzetta. “Sono anni ormai che 200 milioni sono fermi nella Regione Lazio perché fra comune e regione non si mettono d’accordo per affrontare l’emergenza abitativa. L’elemosiniere ha fatto quello che poteva e doveva fare la politica”.

Il rapporto con Papa Francesco, ricorda il presidente dell’associazione Spin Time Labs Paolo Perrini, risale al 2014 quando, dopo una lettera aperta al pontefice, la loro associazione ha ricevuto una benedizione apostolica dal Santo Padre.

Dopo quanto accaduto, l’associazione donerà le sue prime tessere onorarie a Papa Bergoglio e al cardinale Konrad Krajewski.

Alcune realtà religiose, inoltre, operano all’interno del palazzo offrendo assistenza a chi ne ha bisogno.

“Il ministro dell’Interno, anziché dire di pagare i 300mila euro di debito di bollette, incominci a pagare il suo di debito, i 49 milioni della Lega”, aggiunge Perrini.

Al fianco degli abitanti si è schierata anche la presidente del I municipio Sabrina Alfonsi, che sostiene che la politica ha ricevuto “uno schiaffo” dal gesto dell’elemosiniere e auspica l’apertura di un tavolo con il comune per regolarizzare la situazione a Spin Time.

Il giudice emerito della Corte costituzionale Paolo Maddalena, presente alla conferenza, ha dichiarato che trovare una soluzione giuridica per questa realtà è possibile. “Togliere la corrente elettrica è una barbarie, così come il decreto Salvini sui migranti”, dice il giurista. “Non si può togliere la parola umanità dalla legislazione, perché su di essa si basa la nostra Costituzione. È sbagliato dire che la proprietà privata è sacra, l’umanità è sacra”.

Il vicepresidente della Commissione Affari Sociali regionale, Paolo Ciani, assicura che la Regione Lazio si impegnerà sul tema delle case popolari (“A Roma esiste una città nella città, ci sono 15mila famiglie in lista per le case popolari”) e precisa: “Ho sentito dire da qualcuno che padre Konrad dovrebbe preoccuparsi di pagare le bollette degli italiani, vorrei rassicurare queste persone: padre Konrad paga le bollette degli italiani da tanto tempo, come tanti altri debiti”.

Gli abitanti di Spin Time Labs hanno espresso la loro gratitudine al pontefice e al cardinale Krajewski, che sabato violando i sigilli e riattaccando la corrente elettrica ha commesso un reato esponendosi in prima persona, ma anche le Associazioni Genitori Scuola Di Donato, che hanno aperto le loro case in questa settimana consentendo alle famiglie di Spin Time di utilizzare la loro doccia o la loro lavatrice.

“Speriamo che questa solidarietà sia solo l’inizio”, dice Patrick, uno degli abitanti, “perché ci sono molte altre occupazioni che vivono la stessa situazione”.

Nel corso della conferenza stampa sono intervenute le varie realtà artistiche e solidali che ruotano intorno all’edificio occupato: dal direttore dell’Orchestra Notturna Clandestina Enrico Melozzi (“Spin Time Labs è l’unico spazio in Italia dove gli auditorium vengono aperti, non chiusi”), ai giovani giornalisti di Scomodo, a Roberto Andolfi regista che cura i laboratori teatrali a Spin Time e che ricorda come paradossalmente la cultura che nasce all’interno di quella comunità arriva anche nei teatri più importanti di Roma.

Fabrizio Schedid di Binario 95, che presta assistenza ai senza fissa dimora, rievoca un altro paradosso: “A questo palazzo era stata tolta l’energia, ma oggi siamo noi che stiamo dando energia a tutta la città”.

Intanto, l’associazione ha annunciato che sabato ci sarà un Open Day per permettere alla cittadinanza di conoscere ancora meglio l’esperienza di Spin Time Labs.

occupazione spin time labs roma
L’occupazione Spin time labs a Roma. Credit: Anna Ditta
Credit: Anna Ditta
Credit: Anna Ditta
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