Morta per liposuzione, José Lizárraga Picciotti era già indagato per lesioni: “Usava la grappa come anestetico”

Il processo si aprirà a settembre a Brescia
Jose Lizarraga Picciotti, medico indagato per la morte di Ana Sergia Alcivar Chenche, una donna di 46 anni originaria dell’Ecuador, deceduta in seguito a un intervento di liposuzione effettuato proprio nello studio di medicina estetica situato in via Franco Roncati 6, nella zona di Torrevecchia nel quartiere di Primavalle, a Roma, il prossimo 26 settembre sarà a processo per lesioni gravissime. Il chirurgo e ristoratore, infatti, già condannato a quattro mesi per lesioni nel 2013 dopo un intervento su una donna albanese, è accusato di aver provocato lesioni su una paziente di Brescia nel 2019.
A raccontare quanto accaduto è la stessa donna al Giornale di Brescia: “Rispetto alla signora operata a Roma io non sono morta. Ma ho dolori da anni e il mio addome è rovinato per sempre”. Il racconto che prosegue ha dell’incredibile: “Si è presentato con una bottiglia di grappa che voleva usare come anestetico”. E ancora: “Lo avevo conosciuto tramite un’amica. Diceva di essere direttore sanitario e specialista in chirurgia estetica. Mi ripeteva che era tutto di routine”. Sui suoi social, il medico prometteva interventi a basso costo: “Studio Lizarraga: libera la tua bellezza, abbiamo i prezzi migliori: acido ialuronico e botox trattamento completo a 199 euro” promettendo alle sua clienti “Massima protezione per la tua bellezza. Inizia la tua conta all’indietro per inaugurare la tua nuova immagine..ti aspettiamo per aiutarti”.