Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:15
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

Doppio femminicidio a Modena: la donna aveva già denunciato il marito 3 volte

Immagine di copertina

Doppio femminicidio a Modena: la donna aveva già denunciato il marito 3 volte

Aveva già denunciato tre volte il coniuge la donna uccisa ieri dal marito a Cavazzona di Castelfranco Emilia, insieme alla figlia di 22 anni. La 47enne Gabriela Trandafir aveva denunciato per la prima volta l’uomo, un imprenditore edile, a luglio 2021, con l’accusa di maltrattamenti, con un’integrazione il mese successivo agosto e un’altra denuncia presentata a dicembre. È di quel periodo anche la richiesta di archiviazione della procura di Modena secondo cui le condotte, seppur nel contesto di una situazione familiare difficile, sarebbero rimaste sul piano verbale. “Nell’opposizione abbiamo evidenziato che c’erano stati atteggiamenti ben più concreti”, ha spiegato l’avvocato Annalisa Tironi, che assiste la vittima.

La donna è stata uccisa ieri insieme alla figlia Renata, nata da una precedente relazione. Il doppio femminicidio è avvenuto alla vigilia dell’udienza di separazione della coppia, dopo un lungo periodo di tensioni.

“Lei aveva paura”, ha detto una vicina di casa e amica della vittima più giovane, la quale le avrebbe riferito, la sera prima dell’omicidio, che “il marito della madre, avrebbe potuto fare di tutto, perché è una persona cattiva”.

Il 69enne Salvatore Montefusco, imprenditore edile, avrebbe sparato alle due donne nella cucina della loro villetta, intorno alle 12.15 di ieri. A dare l’allarme sarebbe stato lo stesso Montefusco, che avrebbe telefonato da un bar di Castelfranco. L’uomo è stato raggiunto dai carabinieri e portato in caserma, dove ieri è stato sottoposto a interrogatorio.

In casa con le due vittime viveva anche un altro ragazzo, minorenne, figlio della coppia. Non è chiaro se fosse presente o meno al momento degli omicidi.

Riguardo il procedimento per maltrattamenti avviato dalla vittima, il giudice ha disposto il rinvio dell’udienza per legittimo impedimento, dal momento che l’uomo è in carcere. La procura aveva chiesto l’archiviazione sia in questo caso che in un altro procedimento relativo ad atti persecutori. A questo punto la richiesta potrebbe essere revocata oppure la denuncia potrebbe entrare nel fascicolo dell’omicidio. In alternativa potrebbero essere disposti nuovi accertamenti riguardo i maltrattamenti che la donna aveva denunciato.

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Matteo Messina Denaro in coma irreversibile
Cronaca / La ballerina di “Ballando con le stelle” Anastasia Kuzmina molestata alle poste: “Mi stavo sentendo male”
Cronaca / Peste suina in Lombardia, allarme per i contagi: 33mila maiali abbattuti
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Matteo Messina Denaro in coma irreversibile
Cronaca / La ballerina di “Ballando con le stelle” Anastasia Kuzmina molestata alle poste: “Mi stavo sentendo male”
Cronaca / Peste suina in Lombardia, allarme per i contagi: 33mila maiali abbattuti
Cronaca / È uscito il nuovo numero del settimanale di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Cronaca / Annuncia il suicidio e sparisce, dopo 10 anni viene ritrovato in Grecia. Aveva abbandonato due figlie
Cronaca / Napoli, 26enne violenta figlia disabile della compagna: ai domiciliari
Cronaca / Milano, agente cade dalla finestra di un ospedale per inseguire un detenuto: è gravissimo
Cronaca / Perché oggi non c’è l’It Alert a Roma e nel Lazio: l’allarme è stato rinviato
Cronaca / Napoli, lite a scuola: 15enne accoltellato da un compagno
Cronaca / A Milano uno spazio per contrastare le discriminazioni e la violenza di genere: cos’è “spazio Libellula”