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    Inchiesta della Procura di Bergamo sulla mancata zona rossa, Fontana e Gallera convocati come teste

    Giulio Gallera e Attilio Fontana Credits: ANSA
    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 27 Mag. 2020 alle 20:30 Aggiornato il 27 Mag. 2020 alle 23:40

    La Procura della Repubblica di Bergamo oggi, mercoledì 27 maggio, ha convocato il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e l’assessore al Welfare con deleghe alla Sanità Giulio Gallera come persone informate sui fatti nell’inchiesta aperta sulla mancata chiusura del pronto soccorso dell’ospedale di Alzano Lombardo e per i fascicoli aperti in merito alle morti nelle Rsa lombarde. Oggetto dell’incontro con i pm sarà anche la mancata istituzione della zona rossa tra Alzano e Nembro oggetto di altre indagini della Procura bergamasca. Secondo quanto si apprende, l’appuntamento con l’assessore Gallera è per domani 28 maggio e quello con il governatore Fontana è per venerdì 29 maggio. Mentre è già stato convocato nei giorni scorsi dalla Procura di Bergamo il direttore generale della Sanità, Luigi Cajazzo.

    L’inchiesta della Procura di Bergamo per epidemia colposa è partita l’8 aprile 2020 grazie alle numerose denunce di operatori sanitari e cittadini raccolte anche da Francesca Nava su TPI, che ha portato avanti un’inchiesta giornalistica in più parti e sul caos presso il pronto soccorso di Alzano (e sulla mancata zona rossa di Alzano e Nembro), che ora si è trasformata anche in un e-Book. Lì dove tutto iniziò: quel 23 febbraio, come abbiamo denunciato lo scorso marzo, al Pesente Fenaroli succede un po’ di tutto: nonostante fossero stati accertati due casi Covid-19, il pronto soccorso chiude e riapre inspiegabilmente dopo 3 ore, senza essere sanificato.

    Nella nostra inchiesta in più parti, noi di TPI ci siamo chiesti perché i ricoverati con sintomi sospetti furono ricoverati insieme agli altri pazienti? Perché quel 23 febbraio l’ospedale è stato brutalmente riaperto? Perché una serie di tamponi furono trasportati da Alzano al Policlinico San Matteo di Pavia per le analisi? Perché la direzione sanitaria si è lasciata scappare di mano la situazione, portando così i contagi a moltiplicarsi a dismisura? Adesso la sarà la Procura di Bergamo a verificare le responsabilità di questo disastro colposo che poteva essere evitato e che invece ha portato alla morte di 4500 persone. Anche attraverso le domande al governatore Fontana.

    L’inchiesta di TPI sulla mancata chiusura della Val Seriana per punti:

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