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Delitto di Garlasco, la mamma di Chiara Poggi: “Basta fango, l’ha uccisa Alberto Stasi. Vogliono tirare in ballo mio figlio Marco”

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Lo sfogo della madre della ragazza: "Non si devono permettere di infangare il suo nome"

Rita Preda, la mamma di Chiara Poggi, la ragazza uccisa a Garlasco nel 2007, non ne può più delle indiscrezioni che infangano la memoria della figlia. Intervistata dal Corriere della Sera, la donna si sfoga: “Guardi, mi creda: sono così stanca… Stanca di ascoltare e leggere di segreti, di gialli, di intrecci assurdi, di amanti, di falsità. Le giuro che non ne possiamo proprio più. Oggi mi sono rivista in tivù e ho visto una donna sfinita, con mille rughe, dopo 18 anni di una sofferenza indicibile”. La mamma di Chiara, poi, spiega quali sono state le parole che l’hanno fatta infuriare: “Quelle che insinuavano che Chiara avesse un amante. Un uomo di Garlasco, mi pare che abbiano detto. Gossip della peggior specie, senza ritegno. Quando finirà tutto questo?”.

“Ma io dico: non si vergognano neanche un po’? Ma sanno chi hanno davanti? Chiara era una ragazza pulita, semplice. Non si devono permettere di infangare il suo nome perché voglio ricordare a tutti che mia figlia è morta. È stata uccisa. Lei è la vittima, anche se molti se lo sono dimenticato. E fa schifo leggere di lei come di una ragazza che aveva chissà quali segreti, sentire che aveva due telefoni, che aveva un amante, appunto, vedere gente che non sa niente e interpreta i suoi messaggi… Guardi, è diventato tutto troppo” continua Rita Preda.

Sulla nuova inchiesta che vede come indagato Andrea Sempio afferma: “Noi lo abbiamo sempre detto: se vogliono indagare, approfondire, facciano pure. Ci mancherebbe. Ma noi, lo ripeto ancora una volta, siamo certi che la verità sia stata scritta con la sentenza di condanna di Alberto Stasi. Lui ha ucciso Chiara, è tutto provato”. E ancora: “È chiaro che tutto questo contribuisce a ripulire l’immagine di Stasi. Non per noi”. Sulle trasmissioni televisive, ma anche sugli articoli che continuano a parlare del delitto di Garlasco, la donna afferma: “Da mattina a sera c’è Garlasco ovunque. È come se Chiara fosse stata uccisa pochi giorni fa, non 18 anni fa. Si rifà tutto daccapo. Tutto. Le impronte, le testimonianze, le intercettazioni, le troupe davanti a casa, le chiacchiere di paese… Anche le mie nipoti, Stefania e Paola: le attaccano in continuazione, cose esagerate, ingiuste, attacchi gratuiti”.

La famiglia Poggi, sui social, è stata oggetto anche di diversi attacchi e sospetti: “Vogliono a tutti i costi tirare in ballo Marco. C’è chi vede con sospetto perfino il suo silenzio. Ma perché deve dire qualcosa per forza? Io non guardo i social ma mio marito ha imparato a farlo. C’è gente che mette sotto accusa noi… Non ho più nemmeno parole per descrivere che cosa si può provare davanti a certi commenti. Vedono misteri dappertutto. Vogliamo parlare della famosa borsetta di Chiara misteriosamente rubata?”. Sulla borsa, quindi, smentisce la notizia secondo la quale fosse stata rubata: “Dopo l’omicidio siccome casa nostra era sotto sequestro noi ci siamo trasferiti da mia madre a Groppello. Dopo un po’ i carabinieri sono venuti a consegnarmi la borsa nera di Chiara con i suoi effetti personali. Circa un mese dopo hanno rubato a casa di mia madre. Hanno frugato, portato via piccole cose e anche i soldi di Chiara, nella sua borsetta. Ma la borsetta è rimasta là, e poi quando sono tornata a casa l’ho portata con me. Adesso ecco che dicono: mistero, è stata rubata, se l’hanno rubata c’era dentro qualcosa di importante, non c’è traccia della denuncia”.

“E invece siccome su questa benedetta borsetta i giornalisti mi avevano già fatto domande anni fa, quando ho visto che di nuovo tornava in scena ho chiamato il cronista che stava parlando del ‘mistero’ in televisione e gli ho detto: guarda che la borsetta è qui. È venuto, l’ha filmata. Sembrava finita lì ma salta fuori il nuovo ‘giallo’: la borsetta bianca di Chiara, fotografata, che non si trova” aggiunge. E ancora: “Ho controllato, non me la ricordavo. Mi sembrava che le borse ci fossero tutte. Poi mi è venuto un flash e l’altro giorno ho rimesso le mani nell’armadio di Chiara. In una borsa di carta che credevo piena di vestiti c’era la borsetta bianca. Quindi fine del mistero. Ecco, sono tutti così i ‘gialli’, i ‘segreti’, i ‘misteri’ di Garlasco. Enormi sciocchezze spacciate per verità”. Sull’ipotesi di un possibile collegamento con una storia di abusi su minori legata al Santuario della Bozzola, Rita Preda afferma: “Ma cosa vuole che abbia scoperto! Pensi che lo scandalo della Bozzola è successo nel 2014, lei non c’era più da sette anni. È tutto assurdo. Lo ripeto di nuovo: sono stanca di tutto questo. E a chi diffonde falsità, cattiverie e insinuazioni su mia figlia dico soltanto una parola: vergognatevi. Farò di tutto per difendere la sua memoria dal vostro fango”.

Leggi anche: Delitto di Garlasco, la mamma di Chiara Poggi: “Si continua a infangare la memoria di nostra figlia, siamo disgustati”
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