La maestra licenziata per OnlyFans denuncia il papà del suo ex alunno: “Ha pagato per mostrare le mie foto agli altri genitori. Alla fine chi è l’immorale?”

"Sono stanca delle ingiustizie, ora basta" ha dichiarato l'ex insegnante di Treviso
Elena Maraga, la maestra d’asilo licenziata dopo la scoperta da parte dei genitori di alcuni dei suoi alunni dell’esistenza di un suo profilo OnlyFans, la piattaforma che propone contenuti per adulti attraverso la sottoscrizione di un abbonamento, ha deciso di denunciare il papà del suo ex alunno che aveva comprato le foto per poi mostrarle agli altri genitori. “La querela in Procura ha diversi capi di imputazione – spiega l’avvocato di Maraga Marco De Boni – non è però una querela a una persona specifica. Ad identificare il o la responsabile dei capi di imputazione riportati sarà la Procura stessa”. Ad imputare il padre, quindi, sarà la Procura stessa se lo riterrà necessario. Tra i capi di imputazione c’è anche la diffamazione, che avrebbe causato il licenziamento della donna.
“Il padre di un mio alunno ha comprato le mie foto e le ha mandate in giro, condividendole sulla chat del calcetto, poi la moglie lo ha scoperto. Io non ho mai fatto pubblicità di quel profilo” aveva rivelato in un’intervista Elena Maraga. Altre tre persone sono state denunciate per i commenti offensivi fatti sul web alla donna, sotto le notizie diffuse dalla stampa. “Gli utenti possono esprimere il loro parere ma bisogna non spingersi oltre”. Elena Maraga, che in poche settimane è passata da 6mila a 45mila follower su Instagram, ha dichiarato in un video sui social a proposito dei genitori che l’hanno accusata: “Anche loro hanno pagato per vedermi e tutto questo è davvero imbarazzante, perché allora, oltre ad avermi comunque fatta passare per una meretrice, chi è l’immorale? Al di là del fatto che la morale è abbastanza astratta e non c’è nulla di codificabile, chi è l’immorale? Sono io, come maestra, che nel mio tempo libero faccio con il mio corpo ciò che mi pare? Oppure sono loro che sbirciano, comprano, guardano e poi con la stessa mano condannano me?”.
E ancora: “So che ormai questa storia già la conoscete, già l’avete sentita, però ho voluto parlarne apertamente una volta per tutte, mettere i puntini sulle i per chiarire la situazione, anche perché sono stanca delle ingiustizie che ho subito e che sto tuttora subendo, anche a nome di tutte quelle donne, perché ce ne saranno un sacco, ne sono certa, che come me si sono sentite condannate ed attaccate o comunque punite per ciò che gli uomini fanno senza pagarne le conseguenze”.