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    La madre dei fratelli Bianchi: “Se penso alla mamma di Willy sto male, vorrei abbracciarla”

    I fratelli Bianchi, Gabriele e Marco

    "Se hanno sbagliato devono pagare", dice la donna e assicura: "Non sono i mostri che avete descritto e la piena verità su di loro verrà fuori"

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 9 Set. 2020 alle 09:43 Aggiornato il 9 Set. 2020 alle 10:14

    Antonietta Di Tullio, madre dei fratelli Bianchi, Gabriele e Marco, difende i figli accusati di aver ucciso il 21enne Willy Monteiro Duarte a Colleferro. “Mi vergogno per gli assassini di Willy, ma i miei figli non sono i mostri che avete descritto e la piena verità su di loro verrà fuori!”, ha detto la donna in un’intervista al Corriere della Sera. La donna, 55 anni, ha espresso dolore per la morte del ragazzo di origine capoverdiana. “Parlo come mamma di quattro figli, nessun genitore può sopportare un dolore simile”, ha detto. “Se penso alla mamma di Willy sto male. Vorrei darle tutto il mio cordoglio, mandarle un abbraccio, ma a che servono le parole? So che la sua vita è distrutta e niente sarà più come prima”.

    “I miei figli devono pagare se hanno sbagliato, qualunque cosa hanno fatto, ma non per quello che non hanno fatto”, ha detto la donna. “La giustizia deve andare fino in fondo. Sono sicura che non sono stati loro a ucciderlo, una mamma certe cose le sa”. A proposito delle descrizioni dei figli come “spacconi” o “picchiatori” circolate in questi giorni, a partire dai coetanei di Colleferro, la donna nega che siano corrispondenti alla realtà. “Li giudicate per come appaiono su Facebook ma quelle sono stupidaggini”, dice. “Non sono così. Gabriele ha aperto un negozio di frutta, Marco aiuta nel ristorante di Alessandro, e dove c’è da dare una mano ci sono sempre”.

    “Quella sera erano lì da pacieri, non se la sarebbero mai presa con un ragazzino”, assicura la donna, sposando la difesa dei presunti aggressori durante l’interrogatorio. Una versione sostenuta anche da Alessandro Bianchi, il fratello maggiore di Gabriele e Marco. “I miei figli li ho educati al rispetto, al sacrificio e alla solidarietà”, dice la donna. “Abbiamo fatto tanti sacrifici e oggi siamo distrutti anche noi. Non ci riprenderemo più”.

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