“I cuccioli si dimostrano indipendenti, non vogliamo tenerli in cattività”: parla il direttore del Parco d’Abruzzo Sammarone
A quattro giorni dall’uccisione dell’orsa Amarena, i suoi cuccioli continuano a non farsi catturare. Per le persone che ne seguono le tracce è una lotta contro il tempo: i due gemelli hanno solo otto mesi e avrebbero dovuto rimanere con la loro madre fino alla primavera prossima. Ma un colpo di fucile ha cambiato il loro destino.
L’ultimo avvistamento è avvenuto sabato notte, non lontano dal centro marsicano teatro della tragedia: “Ormai abbiamo capito che si muovono da quest’area al Parco e viceversa. A dimostrazione che il corridoio lo conoscono molto bene: non sono rimasti fermi solo nella zona dove la loro madre è stata uccisa. Questo è un dato molto importante, dimostra che sono indipendenti, non sono sbandati” spiega a Repubblica Luciano Sammarone, direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm), che nutre delle speranze sul futuro dei due: “Di certo non si nutrivano del solo latte materno: non ce l’avrebbero fatta tutti questi giorni senza mangiare e in questo periodo le montagne sono ricche di frutti. E poi nella precedente cucciolata Amarena aveva avuto quattro figli ed è inimmaginabile che possa averli allattati tutti e quattro per 18 mesi”.