Anche le foto delle giornaliste del Tg1 finiscono sul sito sessista: “Non siamo corpi da usare, denunciamo” | VIDEO
Le reporter fanno sentire la propria voce in merito alla questione del sito Phica.net: "Questa è violenza"
Anche le foto delle giornaliste del Tg1 sono state pubblicate su Phica.net, il sito, ora chiuso, raccoglieva immagini di donne famose e non esponendole a commenti sessisti da parte degli utenti. Nel servizio in onda nella serata di mercoledì 28 agosto, infatti, Laura Chimenti, Maria Soave, Valentina Bisti e Giorgia Cardinaletti hanno raccontato la loro esperienza invitando tutte le donne vittime del sito a denunciare. “Ci sono anche io su questo sito – afferma Laura Chimenti – È orribile perché non siamo oggetti, corpi da usare e da umiliare. Vedere le nostre immagini con sotto scritti certi commenti fa male a noi che siamo personaggi pubblici e a voi che non siete persone famose. Dobbiamo dire no a questa squallida logica del web, non abbiate paura, denunciamo, ora basta”.
Anche le nostre colleghe sono finite su questi siti a loro insaputa e loro malgrado.
E questa è la loro, la nostra, denuncia.#Tg1 pic.twitter.com/YfqH8iJAq7— Tg1 (@Tg1Rai) August 28, 2025
“È come subire una violenza, come se il nostro corpo fosse un oggetto alla mercé di chiunque, essere spogliati della propria dignità, della propria privacy non è accettabile non è goliardia è soltanto violenza, e allora denunciamo, denunciate perché non siete sole, e perché tutto questo non colpisca più nessuna” dichiara la giornalista Maria Soave. Le fa eco Valentina Bisti: “Credetemi è stato terribile vedere una mia foto personale, il mio corpo pubblicato senza il mo consenso ed esposto a commenti sessisti. È un gesto molto grave che non dobbiamo sottovalutare. Voglio dire a tutte le donne che si trovano nella mia stessa situazione che la colpa non è nostra, non siamo noi a doverci vergognare, questa è violenza, basta dobbiamo denunciare”. Conclude, quindi, Giorgia Cardinaletti: “Ci sono anche io e anche io ho letto questi commenti rivoltanti, denunciamo tutte e tutti per smontare ogni pezzo di questa macchina diabolica digitale che va avanti da anni e che alimenta la logica del branco, quella logica che giustifica tutto come gioco, goliardia. No, è violenza, basta denunciamo”.