Famiglia nel bosco, la madre da un mese non si lava e pretende orari e abitudini diverse dagli altri bambini: “Non collabora”
Nel provvedimento del tribunale per i minorenni si sottolinea l’intransigenza della madre
Nathan Trevallion e Catherine Birmingham, i genitori della cosiddetta famiglia nel bosco, non collaborano con i servizi sociali. In particolar modo è la donna è essere intransigente pretendendo per i propri figli anche abitudini e orari diversi dagli altri bambini ospiti della casa-famiglia dove attualmente si trovano i tre minori. È quanto scritto nel provvedimento attraverso il quale è stato rigettato il ricorso dei due contro la sospensione della responsabilità genitoriale. Secondo Cecilia Angrisano, presidente del tribunale per i minorenni, i due non sarebbero disponibili a scendere a negoziati.
Di esempi, in tal senso, ve ne sarebbero tanti. Dal rifiuto del sondino gastrico durante il ricovero dei bambini per intossicazione da funghi “verosimilmente perché fatto di silicone o poliuretano” al divieto di utilizzare antibiotici per la figlia più piccola, affetta da una seria bronchite con broncospasmo. La donna, inoltre, dal suo ingresso nella casa-famiglia, circa un mese, non si sarebbe mai fatta la doccia e mai lavata. “La madre pretende che vengano mantenute dai figli abitudini e orari difformi dalle regole che disciplinano la vita degli altri minori ospiti della comunità” scrive ancora Cecilia Angrisano. La decisione di accettare una nuova casa non convince appieno i giudici: “Rimane incerta la determinazione dei genitori a stabilizzarsi nella nuova abitazione, considerato che già in passato hanno presto abbandonato altra abitazione messa loro a disposizione”. Gli stessi figli, inoltre, mostrano difficoltà nell’interagire con gli altri bambini della comunità: “Si denota imbarazzo e diffidenza. Il disagio maggiore si può osservare quando si attivano fra loro confronti sia per le proprie esperienze personali che per le proprie competenze”.