Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 07:16
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

Ezio Bosso, la lunga malattia e le cause della morte

Immagine di copertina

Ezio Bosso, la lunga malattia e le cause della morte

Oggi, 15 maggio 2020, è morto Ezio Bosso, famoso pianista e compositore italiano da tempo malato. Ma qual era la malattia di Ezio Bosso? Di cosa soffriva? L’artista, deceduto oggi a Bologna all’età di 48 anni, soffriva dal 2011 di una malattia neurodegenerativa che gli fu diagnosticata subito l’intervento per un tumore al cervello a cui fu sottoposto lo stesso anno. Inizialmente la sua malattia venne identificata dai media come la SLA, la sclerosi laterale amiotrofica, patologia in cui i primi sintomi, episodi di atrofia muscolare, si trasformano in pochi anni nella compromissione totale delle funzioni vitali. Ma non si è mai trattato di SLA, bensì di una malattia autoimmune i cui effetti sono essenzialmente gli stessi della sclerosi laterale.

Anche nel caso di Ezio Bosso la malattia, che ha causato la sua morte, è andata a colpire i motoneuroni, le cellule cerebrali responsabili del controllo dei movimenti, che portano alla paralisi progressiva della muscolatura volontaria, la perdita di forza negli arti e dei muscoli adibiti a funzioni vitali come la respirazione e la deglutizione. Come nel caso della SLA, non esistono ad oggi cure per la patologia che ha afflitto Bosso e l’unico farmaco in circolazione, il riluzolo, perde efficacia man mano che il corpo del paziente si abitua alla sostanza.

Le parole di Ezio Bosso sulla malattia

“Un incidente, un terremoto, una storia. La mia storia. Noi siamo composti da storie, e non ci sono storie belle o brutte. Però hanno dei colori: possono essere tristi, disperate, allegre. Quello che bisogna evitare sono le storie noiose. Il mio disagio è per me occasione di non annoiarmi mai”, così Ezio Bosso sulla sua malattia in un’intervista a Vanity Fair, nel 2017.

Di recente il pianista aveva annunciato la decisione di non esibirsi più al pianoforte a causa dei dolori alle mani provocati dalla malattia: “Ho solo risposto (come dovreste aver notato) che non faccio più concerti da solo al pianoforte perché lo farei peggio che mai e già prima ero scarso 🙂 cosa che avevo già annunciato 2 anni fa – precisò poi su Facebook -. Ma continuo a fare musica e meglio di prima! Non mi sono ritirato”.

Leggi anche: Ezio Bosso dice addio al pianoforte: “Non chiedetemi di suonarlo, non sapete il dolore che mi provoca”

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Milano, uccisero padre violento: fratelli condannati in appello bis
Cronaca / Mattia Giani, si indaga per omicidio colposo per il calciatore morto in campo
Cronaca / Malore sul volo Torino-Lamezia: morto un 35enne
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Milano, uccisero padre violento: fratelli condannati in appello bis
Cronaca / Mattia Giani, si indaga per omicidio colposo per il calciatore morto in campo
Cronaca / Malore sul volo Torino-Lamezia: morto un 35enne
Cronaca / Caso Ferragni-Balocco, l'Antitrust: "Commistione tra beneficenza e sponsor"
Cronaca / Meteo, addio al caldo: tornano i temporali, freddo e neve
Cronaca / Roma, il mercatino dei libri abbadonato a se stesso: degrado a pochi passi dalla stazione Termini | VIDEO
Cronaca / Torino, stop al fumo all’aperto: sigarette vietate a meno di 5 metri dalle altre persone
Cronaca / Ponte sullo Stretto: i dubbi del ministero dell’Ambiente, chieste integrazioni
Cronaca / Rissa sul volo Napoli-Ibiza, due donne si strappano i capelli e urlano | VIDEO
Cronaca / Mattia Giani morto dopo il malore in campo, il papà: “Non c’erano medici, ambulanza in ritardo e nessuno usava il defibrillatore”