Delitto di Garlasco, i genitori di Chiara Poggi: “Eravamo le vittime, ora siamo i colpevoli. Alberto Stasi non ci disse mai: ‘Io non l’ho uccisa’”
In un'intervista a "Il Fatto Quotidiano" Rita e Giuseppe Poggi non nascondono la propria amarezza per tutto ciò che è stato detto e scritto nelle ultime settimane
Rita e Giuseppe Poggi, mamma e papà di Chiara, non solo hanno perso la figlia in un modo barbaro ma ora devono anche difendersi da calunnie, sospetti e accuse prive di qualsiasi fondamento. In un’intervista concessa a Selvaggia Lucarelli per il Fatto Quotidiano, i due affermano non senza amarezza: “Sono arrivati ad accusare nostro figlio di aver ucciso la sorella”. Giuseppe Poggi, poi, afferma: “Ma Alberto Stasi non ci ha mai detto ‘io non l’ho uccisa’”. Il riferimento è ovviamente all’ex fidanzato di Chiara, condannato in via definitiva per il delitto di Garlasco e detenuto nel carcere di Bollate da 10 anni.
Il papà di Chiara denuncia anche la pressione di alcune trasmissioni televisive: “A me gli innocentisti vanno bene, ma c’è modo e modo di sostenere l’innocenza di Stasi. Se per scagionare lui si screditano altre persone e si rovinano delle vite, cosa si sta facendo? Assolvi uno e ne condanni altri cinque. Ora parlano di cinque killer, ho perso il conto”. Giuseppe Poggi ribadisce ancora una volta che il figlio Marco si trovava con lui mentre la mamma veniva avvisata della morte di Chiara: “Siamo saliti alla Croda del Becco e siamo scesi oltre il rifugio Biella, dove i telefoni non prendevano. Nel frattempo mia moglie veniva avvertita della morte di Chiara e cercava di contattarci”. Poi la conferma arrivò al rientro dell’uomo: “Il soccorso alpino ci ha recuperati, ho chiamato subito Rita e mi ha detto che Chiara era morta. ‘È caduta in casa lungo la scala’, ci dissero”.
Sulla presunta doppia vita di Chiara, i genitori affermano: “Quello che mi stupiva era che Alberto consentisse di dire quelle cose. Nell’appello bis l’avvocata Bocellari fece una requisitoria talmente aggressiva che perfino il giudice la richiamò”. Il comportamento di Alberto Stasi destò perplessità nei Poggi fin dall’inizio: “Fino al suo arresto andavamo insieme al cimitero. Mi aspettavo sempre che dicesse: ‘Mi stanno indagando, ma non ho ucciso Chiara’. Invece non lo diceva mai. Era strano. E oggi si parla di Sempio per tre telefonate di pochi secondi, ma Stasi fece chiamate per ore mentre Chiara non rispondeva, senza andare a vedere. E della bicicletta nera? Di questo l’avvocato De Rensis non vuole parlare in tv”.
A chi li accusa di temere che Alberto Stasi venga scagionato per motivi economici, Rita e Giuseppe rispondono: “Non abbiamo chiesto tutto il risarcimento, solo una parte. Non volevamo rovinare i signori Stasi. Abbiamo ricevuto circa la metà, con cui abbiamo pagato legali e spese. Il resto è rateizzato, e probabilmente non lo vedremo mai. Se dovremo restituire tutto, lo faremo”. I genitori di Chiara Poggi, poi, chiedono rispetto per l’ennesima volta: “Vorremmo un po’ di silenzio. Da marzo siamo stati catapultati in una situazione perfino peggiore di 18 anni fa. Spero che finisca presto, abbiamo diritto a vivere tranquilli”.