Delitto di Garlasco, l’avvocato di Stasi: “Sulla scena del crimine più di una persona. Alberto un bravo ragazzo che meritava una vita diversa”

Le parole del legale Antonio De Rensis durante la trasmissione Filorosso
Più persone erano presenti sulla scena del delitto di Garlasco: ne è convinto l’avvocato Antonio De Rensis, uno dei legali di Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio di Chiara Poggi e detenuto nel carcere di Bollate da 10 anni, intervenuto alla trasmissione Filorosso, in onda su Rai 3. De Rensis ha sottolineato l’importanza delle indagini in corso: “Ho letto le carte. Non ho dubbi. Io ho un’idea, ma un avvocato serio non deve esprimere le proprie idee. Ritengo che sulla scena fosse presente più di una persona, con ruoli diversi, però le mie idee, che ovviamente ho, me le tengo strette”.
Il legale ha ricordato che l’incidente probatorio sulla spazzatura, le cui analisi per il momento hanno dato esito negativo, potrebbe ancora nascondere delle sorprese: “Lei avrà sentito qualcuno tra gli opinionisti, per fortuna pochi, dire a gran voce che non sarebbe emerso nulla. Bene, noi abbiamo scoperto che dopo 18 anni ci possono essere tracce di Dna. Noi non ci siamo mai opposti a nulla. Abbiamo sempre detto facciamo indagini. L’indagato si è opposto a tutto, non ha dato volontariamente il Dna, non voleva che iniziasse l’incidente probatorio. Allora io dico che quel poco di Dna che sembrerebbe emergere dalla spazzatura ci deve dare fiducia”.
De Rensis, poi, ha chiarito la sua posizione in merito a presunti complotti sul caso: “Non dobbiamo parlare di regie occulte o non occulte. Parlare di regia in un caso come questo è sbagliato comunque la si pensi. Il fondamento di una democrazia e non di una dittatura è che si possa mettere in discussione qualsivoglia cosa. Non esistono uomini intoccabili e azioni intoccabili di uomini intoccabili”. L’avvocato ha ricordato che per la giustizia italiana Alberto Stasi è colpevole, ma anche invitato al rispetto per le nuove indagini: “C’è una sentenza che noi rispettiamo, ma c’è un’indagine che dobbiamo rispettare. Il Procuratore Capo, l’Aggiunto, i due Sostituti, i Carabinieri, il professor Previderè ci stanno mettendo un impegno incredibile, meritano lo stesso rispetto di chi ha emesso la sentenza di condanna, sono magistrati gli uni e gli altri”. Infine un pensiero per la vittima, Chiara Poggi, e il suo assistito: “Chiara era una ragazza meravigliosa, che meritava di vivere la vita meravigliosa che si stava costruendo. Alberto era un bravo ragazzo che meritava anche lui di vivere una vita diversa”.