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Covid, il racconto di Tiziana Panella: “Sono stata tanto male e ho pianto di paura. Non è un raffreddore”

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La variante Omicron dilaga nel Paese con un ritmo di crescita mai visto prima: il 27 dicembre e ieri i nuovi contagiati sono stati 680.688, cioè il 163%, oltre due volte e mezzo, in più dei sette giorni precedenti, quando erano stati 258.143 (con un aumento del 57,7%).

Tanti gli italiani colpiti dal virus. La giornalista televisiva di Tagadà, su La7, Tiziana Panella, ha raccontato al Corriere della Sera la sua esperienza con il covid, contratto proprio durante queste ultime festività. La donna ha scelto di trascorrere il cenone della Vigilia con i parenti perché aveva ricevuto il ciclo vaccinale completo e aveva effettuato un tampone negativo.

“Dopo due anni, sono tornata con mia figlia a Caserta dai miei genitori. Insomma, ciclo completo di vaccinazioni, booster, tampone negativo… si può fare. Tasso di euforia alla partenza altissimo, mia figlia felice”.

Ma la sera del 24 per la giornalista è fatale e contrae il Covid. “D’accordo con i medici che mi seguono, continuo la mia terapia abituale che dovrebbe aiutarmi anche contro il Covid. Non basta, sto male. Alziamo il dosaggio. Spio i rumori di mia figlia dentro casa, mi manca. La mia camera da letto affaccia sul giardino, mia figlia mi saluta attraverso il vetro. Lei è negativa”.

La giornalista narra la sua sofferenza, continuata anche nei giorni successivi al 25 dicembre: “Guardo la mia camera accogliente e so che se non fossi vaccinata sarei in terapia intensiva. Sento la solitudine di chi ha lottato in altre stanze, magari voleva urlare mentre non aveva aria per respirare. È disperante, per chi è nella stanza, per chi è oltre il vetro. Sono morti così, da soli, in tanti, troppi. Le ho raccontate in trasmissione le bare di Bergamo e non trovavo le parole. Piano piano recupero le forze. Mi era già successo in passato di sentirmi vicina, vicinissima, al burrone. Guardare giù è terrorizzante, ma il burrone sa blandire. Promette pace, è un imbroglio. Sarà per un’altra volta. Felice anno nuovo, abbiate cura di voi”.

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