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Home » Cronaca

“Gli autistici non li vogliamo”: albergo cancella la prenotazione di dieci famiglie per Capodanno

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Gli autistici non ce li vogliamo: albergo cancella la prenotazione

Un gruppo di ragazzi autistici è stato messo alla porta da un albergo. Il motivo? La loro patologia. I disabili infatti non sono ben voluti per Capodanno dalla struttura “Terme di Pompeo- Fontana Olente” di Ferentino, a dieci chilometri di distanza da Frosinone.

I disabili non sono benaccetti

Le famiglie con alcuni figli autistici, dieci ragazzi tra i 12 e i 18 anni, tra cui romani, campani, piemontesi, passano spesso le feste insieme. Sono giovani disabili che fanno terapia psicocognitiva. Una famiglia doveva addirittura rientrare per l’occasione in Italia dal Portogallo.

Ma non ci sarà nessun Capodanno in albergo per i ragazzi. Niente fuochi d’artificio, musica o brindisi. Con la stessa modalità con cui alcuni alberghi specificano che non accettano cani e altri animali domestici, al “Terme di Pompeo” hanno detto, sostanzialmente, di non accettare autistici.

Quando le famiglie dei ragazzi disabili hanno prenotato hanno avuto la solita calorosa accoglienza dall’hotel, ma alla parola autismo sono iniziate le scuse, dal numero chiuso per i bambini a quelle su una struttura non attrezzata. E alla fine tutta la verità è venuta a galla.

Le scuse del proprietario

“Voi dovete mettervi nei miei panni, io ho il dovere di garantire tranquillità e relax per i nostri clienti”, ha detto il direttore della struttura ricettiva.

Il direttore ha poi peggiorato la situazione dicendo: “Se volete possiamo organizzare un fine settimana e vi do tutta la struttura”. Persone “normali” divise da quelle disabili dunque. Alla faccia dell’integrazione.

Dopo l’accaduto l’albergo ha cercato di scusarsi: “Una realtà e persone che non conosciamo. Abbiamo avuto paura e abbiamo dovuto pensare alla struttura. Se non fosse stato così pecunia non olet. Pagavano come gli altri…”.

Le “Terme di Pompeo” non sembrano dunque accessibili ai disabili, né nel 2019 né nel 2020. I dieci ragazzi dovranno trovare un nuovo posto per brindare.

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